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USA: IL TESORO NON BASTA PIU’, ANCHE LA FED EMETTERA’ TITOLI DI STATO?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sulla scia del rialzo dei listini azionari. Il tasso a dieci anni si è portato al 3,20% con un lieve rialzo della pendenza 2-10 anni. L’indice Zew tedesco di novembre ha evidenziato una continuazione del calo della componente corrente, mentre la prospettica pur rimanendo in territorio negativo è risultata migliore delle attese.

Il dato, malgrado il miglioramento, continua a rimanere negativo e sembrerebbe ancora prematuro parlare di una ripresa economica. Ieri Liikanen, membro del consiglio direttivo Bce, ha dichiarato che l’inflazione scenderà ancora nei prossimi mesi e che la crescita potrebbe risultare più bassa delle attese. Relativamente alla politica monetaria Liikanen ha affermato che la Bce non prende decisioni in anticipo, ma valuterà gli ultimi dati macro a disposizione a gennaio.

Secondo quanto riportato da Ft, Volkswagen sarebbe la prima casa automobilistica tedesca a fare ricorso al programma di garanzie governative da 500Mld€ sulle proprie emissioni. Oggi in Germania sono attese le aste di titoli a 3 e 12 mesi e di Schatz fino a 7 Mld€. Sul decennale la resistenza si colloca a 3,28% ed il supporto a 3,11%.

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Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo sul segmento decennale, in un contesto in cui permangono i timori di una fase recessiva di non breve durata al punto da indurre gli investitori ad accettare una remunerazione nulla sui titoli del debito a brevissimo termine, come accaduto ancora una volta ieri sull’emissione da 30Mld$ di titoli ad 1 mese. Malgrado i tassi prossimi allo zero la domanda è stata pari ad oltre 4 volte l’offerta. Quasi la metà dell’emissione è stata inoltre aggiudicata a banche centrali estere.

Tale andamento è emblematico di quanto gli investitori non siano tanto alla ricerca di tassi di rendimento addizionali, quanto piuttosto di sicurezza in un contesto ancora piuttosto turbolento. Già ieri il Tesoro Usa aveva emesso 27Mld$ di titoli a tre mesi ad un tasso negativo, il minimo da quando nel 1929 sono iniziate emissioni su tale scadenza.

Secondo quanto riportato dal Wsj, la necessità di reperire fondi sul mercato per poter far fronte all’enorme mole di spesa necessaria per supportare il sistema finanziario e l’economia nel suo complesso, potrebbe indurre la stessa Fed a prendere in esame l’ipotesi di emissione di titoli di debito.

Sul mercato azionario l’attenzione è stata focalizzata ancora sull’approvazione del piano di salvataggio del settore automobilistico da 15Mld$, la cui votazione potrebbe arrivare già oggi. In tale contesto gli operatori sono arrivati a stimare in modo pressoché certa la possibilità di un taglio dei tassi da 75pb il prossimo 16 dicembre.

Valute: Dollaro in lieve deprezzamento verso Euro, avvicinandosi alla parte alta (1,3080) del range in cui il cross si trova da oltre un mese. Tale livello rappresenta nel breve la resistenza principale. Deprezzamento dello Yen nel corso della notte sulla scia del rialzo dei listini azionari asiatici. Verso Euro restano validi i livelli segnalati ieri: resistenza a 121 e supporto a 115,90. Verso Dollaro il supporto si colloca a 91,60 e la resistenza a 93,90.

Materie prime: giornata negativa sulla scia del ribasso delle borse Usa, anche se non sono mancate le eccezioni. In calo il greggio Wti dopo che il Dipartimento dell’Energia Usa ha stimato per il 2008 un calo dei consumi globali di 50.000 b/g rispetto al 2007. Tra i metalli industriali forte calo per rame (-3,6%) e piombo (-4,2%), in controtendenza zinco (+1,3%) e nichel (+0,8%). Tra i preziosi debole l’argento (-1,3%) mentre l’oro ha chiuso leggermente positivo (+0,6%). Lievi ribassi anche per le materie prime agricole. Infine a segnalare la difficoltà del comparto, giunge la notizia secondo cui Rio Tinto, terzo produttore minerario mondiale, licenzierà 14.000 dipendenti e dimezzerà gli investimenti nel 2009 a causa della debolezza della domanda.

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