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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro forte calo dei tassi che ha interessato soprattutto il tratto decennale sceso a 3,54% dai 3,64% del giorno precedente, determinando un restringimento dello spread 2-10 anni a 136 pb da 146. Il calo dei tassi è stato accompagnato da un nuovo crollo dei listini azionari e dai timori che oltre alla recessione si vada incontro ad un periodo di deflazione.
Intanto l’Islanda, vicina al default, è riuscita ad ottenere dal Fmi 2,1 Mld$ e da Finlandia, Svezia, Norvegia e Danimarca altri 2,5 Mld$ al fine di risollevare l’economia del paese ed evitare il collasso del sistema bancario. Continuano le dichiarazioni dei membri Bce a favore di ulteriori tagli dei tassi. In un’intervista Bini Smaghi ed Ewald Nowotny, governatore della banca centrale austriaca, hanno infatti ribadito la possibilità di ulteriori tagli grazie all’atteso rallentamento dell’inflazione. Nowotny inoltre in un’intervista a FT, ribadisce la necessità per i governi di accelerare l’adozione di nuovi stimoli all’economia.
La Commissione europea sta infatti preparando un programma economico che presenterà il prossimo mercoledì e che secondo il ministro delle finanze tedesco Glos, dovrebbe raggiungere un totale di 130 Mld€, ovvero ciascun paese spenderà l’1% del Pil. Il pacchetto dovrebbe però includere le misure che sono stata già annunciate in precedenza. Sul decennale il supporto passa per 3,40%.
Negli Usa fortissimo calo dei tassi di mercato soprattutto sulla parte a lungo termine dopo le pesanti perdite dei listini azionari, guidate ancora una volta dal comparto finanziario. Le minute dell’incontro della Fed di fine ottobre hanno segnalato una forte revisione al ribasso delle stime di crescita, contemplando l’ipotesi di fase recessiva almeno fino a tutto il primo semestre 2009.
Le stime della Fed implicano l’aspettativa di un calo del Pil nel trimestre in corso pari a circa il 3% su base annualizzata. Nelle minute emergono inoltre i timori di deflazione da parte di alcuni membri o più in generale il rischio che la dinamica dei prezzi si collochi al di sotto del livello che ne garantirebbe la stabilità. Le aspettative di inflazione misurate in via di approssimazione dalle breakeven dei Tips decennali si stanno avvicinando sempre più alla soglia dello 0%.
Il comparto finanziario è stato quello più colpito dall’ondata di vendite, in particolare Citigroup (-23%) dopo l’annuncio di acquisto di circa 17Mld$ di asset da un veicolo fuori bilancio. Nel frattempo continua anche la discussione tra democratici e repubblicani in merito al piano di salvataggio delle aziende automobilistiche che espressamente hanno dichiarato di essere prossime alla bancarotta nel caso di mancato supporto governativo.
La fase recessiva si sta pertanto avvicinando alla parte centrale che dovrebbe emergere nel corso del prossimo semestre. Le indicazioni arrivate dai prezzi al consumo di ottobre (-1% m/m) hanno confermato la possibilità di una fortissima disinflazione che minaccerebbe di tradursi in deflazione nel corso del secondo trimestre soprattutto nel caso di permanenza e/o di calo del prezzo del petrolio.
In tale contesto la Fed potrebbe portare i tassi allo 0% ed iniziare progressivamente un c.d. easing quantitativo ossia una vera e propria iniezione di moneta mediante acquisto (e quindi non più soltanto presa in prestito) di asset finanziari tra cui i titoli delle agenzie sui mutui ed i Treasury. Si tratta di un’ipotesi che lo stesso Bernanke aveva già evocato nel 2003, quando lo scenario deflattivo sembrava profilarsi all’orizzonte. Non a caso i tassi sul comparto biennale (1,05%) sono arrivati ai minimi proprio dal 2003. Sul comparto decennale il supporto a 3,25% è l’ultimo baluardo prima di immaginare la possibilità di tornare ai minimi del 2003 pari a 3,07%.
Valute: Dollaro in apprezzamento verso Euro dopo essersi temporaneamente spinto nel corso della giornata fino a 1,2814. Il forte calo dei listini azionari ha nuovamente ridato forza al biglietto verde, confermando la tenuta della resistenza dinamica della media mobile a 21 giorni passante oggi in prossimità di 1,27. Il principale supporto continua ad essere collocato ad 1,2390. Yen in apprezzamento sulla scia dei forti cali dei listini Usa ed asiatici. Verso Dollaro per oggi il supporto si colloca a 94,50 circa, mentre la resistenza passa da 97. Verso Euro il cross si sta avvicinando al supporto collocato a 177,67. La resistenza oggi si colloca a 124,30.
Materie prime: ancora un ribasso per il greggio Wti con le quotazioni che hanno raggiunto i minimi da 22 mesi su aumento delle scorte e proseguimento del calo della domanda di carburante Usa. Nelle ultime 4 settimane è calata in media del 7% a/a. In evidenza invece il gas naturale (+3,5%) su attese di temperature più rigide. Forte ribasso degli industriali con il rame che ha perso il 4,2%. Tra i preziosi lieve rialzo per l’oro (+0,4%), mentre è calato l’argento (-2,5%). Lieve calo per le principali commodity agricole guidate dalla soia (-0,6%).
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