I mercati USA attendono con trepidazione il pacchetto di sgravi fiscali che sara’ illustrato dal presidente Bush alle 19:15 italiane (le 13:15 ora di New York), presso l’Economic Club di Chicago.
Secondo Tony Crescenzi, responsabile dell’ufficio studi della boutique finanziaria Miller, Tabak & Co., il pacchetto – che conterra’ benefici, oltre che per i singoli cittadini, anche per Wall Street e per la Corporate America – ha buone probabilita’ di riuscire nel proprio intento di stimolare la crescita economica degli Stati Uniti.
A vantaggio di Wall Street andra’ l’abolizione della doppia tassazione sui dividendi, che dovrebbe incrementare l’appetibilita’ del mercato azionario a scapito del reddito fisso. L’eliminazione di questa tassa dovrebbe inoltre contribuire ad aumentare la fiducia degli investitori, riducendo cosi’ il premio sul rischio relativo alle azioni, o quantomeno rallentandone la crescita.
Per la Corporate America, secondo l’esperto, i vantaggi saranno sia diretti che indiretti. Le grandi aziende beneficeranno indirettamente degli sgravi ai singoli e al mercato azionario, che contribuiranno a sostenere l’economia e, di conseguenza, a stimolare la crescita dei profitti e della spesa in conto capitale. E beneficeranno direttamente degli incentivi alle piccole imprese, che porteranno “nutrimento alle radici dell’economia”.
Anche la spesa al consumo si avvantaggera’ di una crescita dei prezzi delle azioni, con il conseguente “effetto ricchezza”.
Secondo Crescenzi, il piano di Bush e’ fondamentale anche perche’ i $100 miliardi in sgravi fiscali che arriveranno nel 2003 contribuiranno a portare l’economia a stelle e strisce a un potenziale di crescita del 3,5%. Questo e’ importante perche’ il trend positivo del mercato del lavoro e degli investimenti delle aziende inizia in genere quando l’economia cresce al proprio potenziale o a un livello superiore ad esso. Una domanda per beni e servizi maggiore dell’abilita’ di produrre gli stessi provoca infatti un incremento delle assunzioni e della spesa in conto capitale, “veri e propri semi – sottolinea l’esperto – di una crescita economica sostenuta”.