Nel mese di maggio l’indice che monitora l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York ha registrato una flessione a 19.1 punti contro un incremento che il mese prima aveva fatto toccare quota 31.86.
Il dato si e’ attestato a livelli inferiori alle aspettative che erano per un valore pari a +30.
Reazione nervosa dei futures a stelle e strisce al deludente Empire State Index da poco diffuso. Il derivato sul Nasdaq, che prima della diffusione del dato macro si manteneva in lieve rialzo, mostra ora una minusvalenza dello 0,35% a 1.903. Scivola nel segno meno anche quello sull’S&P500, che lima lo 0,18% a quota 1.133. L’indice Empire State di maggio è infatti scivolato a 19,1 punti dai precedenti 31,86 punti, contro le attese degli analisti che lo volevano in leggero calo ma a quota 30.
Per quanto il dato sia peggiore delle stime, alcuni operatori sottolineano come si trovi comunque a livelli superiori a quelli osservati in piena crisi. Anche perche’, per esempio, gli occupati sono cresciuti nel periodo considerato per il quinto mese consecutivo e ai massimi del 2004 (a 22.37 da 20.25). “Il settore manifatturiero continua ad andare bene”, ha riferito a Bloomberg Eric Green, capo economista di TD Securities con sede a New York. “La Corporate America ha sotto-investito nella crescita dei capitali cosi’ ora ci troviamo in un periodo adatto a gettare le basi per una crescita davvero solida per quanto riguarda attrezzature e spese in software da parte delle aziende, fattore che sosterra’ il comparto”.