Società

USA: IL DILEMMA DELLA FEDERAL RESERVE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

*Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

_______________________________________

I dati sul mercato del lavoro di aprile hanno evidenziato un recupero della dinamica occupazionale con una variazione dei non farm payrolls pari a +274.000, oltre ad una sensibile revisione al rialzo dei dati di febbraio (da 243k a 300k) e marzo (da 110 a 146k).

Il dato pertanto è risultato ampiamente sopra le attese, smentendo alcune indicazioni opposte segnalate principalmente dalla sottocomponente occupazionale dell’indice Ism servizi.

Alla buona dinamica del mercato del lavoro hanno contribuito pressoché tutti i settori ad eccezione di quello manifatturiero, che ha evidenziato invece una variazione negativa (-6000) dei posti di lavoro. Il settore dei servizi è stato ancora una volta il principale artefice della variazione positiva dei non farm payrolls, con un incremento di 229.000 unità.

In recupero anche il tasso di partecipazione (da 65,8 a 66%) grazie anche ad un sensibile incremento della forza lavoro, aumentata di circa 600.000 unità, il valore più elevato dal gennaio del 2003.

Infine si è registrato anche un incremento delle ore medie settimanali lavorate, passate da 33,7 a 33,9, il livello record dal settembre del 2002. Quest’ultimo dato viene monitorato in modo particolare in quanto generalmente gli incrementi futuri di nuovi occupati sono spesso preceduti da un aumento delle ore medie lavorate. In lieve rialzo la durata media della disoccupazione (da 19,5 a 19,6 settimane).

In sintesi, tenendo conto anche delle revisioni al rialzo di febbraio e marzo, il dato rappresenta un elemento importante a favore della tesi di una fase di rallentamento dell’economia confinata al solo mese di marzo. Nel primo trimestre del 2005 si e’ pertanto replicato l’andamento del quarto trimestre del 2004 in termini di media di posti di lavoro (+190.000) creati.

Rimane nel frattempo sempre più marcata la divergenza tra le indicazioni meno favorevoli evidenziate in chiave prospettica da taluni indicatori anticipatori ed i dati consuntivi che sembravano essersi maggiormente riallineati a tali segnali nel corso del mese di marzo.

Pertanto, prendiamo atto del favorevole dato sui non farm pay rolls di aprile ma allo stesso tempo, la perdurante divergenza tra dati consuntivi e prospettici ci induce ad essere cauti nel rivedere l’ipotesi base di arresto della fase di rialzo dei tassi da parte della Fed nel secondo semestre dell’anno.

La reazione sul mercato evidenzia un rialzo dei tassi di d’interesse (dal 4,16 al 4,25% sul decennale Usa) con un apprezzamento del Dollaro (da 1,295 a 1,285 vs. Euro). Le aspettative sui Fed funds per fine anno si sono spostate dal 3,5 al 3,75%. Di conseguenza per ora l’impatto sembra essere ancora limitato, con una lieve revisione delle aspettative senza però uno stravolgimento di fondo.