Il Jumbo festeggia i suoi cinquant’anni. Nel febbraio 1967 il primo Boeing 747, il gigantesco aeromobile che ha trasformato il trasporto aereo, si alza in volo. Ne sono costruiti da allora 1.389 per un totale di oltre 175 miliardi di dollari, di cui la metà ancora in operazione. Le ultime consegne risalgono al 2003. L’arrivo del nuovo gigante, l’Airbus 380, più moderno, con maggiori prestazioni e capienza e minori costi di gestione, sembra aver messo la parola fine alla gloriosa carriera del Jumbo. Le prime consegne dell’A380 previste per la fine del 2006, comportano però, a causa di gravi problemi tecnici connessi al sistema elettronico dell’aereo, un ritardo di almeno due anni delle consegne, un forte aumento dei costi, una perdita di credibilità e di conseguenza un crollo delle ordinazioni. Sino a oggi 162 Airbus 380 sono ordinati, ma nel 2006 le nuove ordinazioni sono appena due. Per recuperare i costi di sviluppo Airbus dovrà vendere oltre 300 nuovi aerei. La dura e polemica concorrenza tra la Boeing e la Eads, costruttrice dell’Airbus, induce inizialmente gli americani a riproporre il collaudato 747, ma le prestazioni risultano molto inferiori a quelle dell’A380. Incoraggiata dalla crisi produttiva del costruttore europeo la Boeing decide, infine, di mettere a punto una variante completamente nuova del 747, denominata 747-8, dotata di nuovi motori, con una gittata paragonabile a quella dello A380 (oltre 15mila chilometri), consumi ridotti del 20 per cento circa e soprattutto con nuove ali costruite con materiali compositi di nuova tecnologia. La Boeing torna perciò sul mercato dei grandi aerei da cui sembra uscita e riceve ordini e opzioni per settanta aerei. La Lufthansa ordina recentemente venti esemplari del nuovo aereo per 5,5 miliardi di dollari e con una opzione di altri venti. Altri sono ordinati da vari sceicchi arabi per uso personale (i grandi aerei sembrano diventare l’equivalente moderno dei lussuosissimi yachts ottocenteschi) e un altro dalla Casa Bianca per l’uso del presidente. La Boeing conta di vendere almeno duecento dei nuovi aerei nei prossimi cinque anni a un prezzo di listino di 275 milioni di dollari, almeno 100 milioni sotto il prezzo dell’A380. Il vero mercato per i due giganti dell’aria sarà molto probabilmente nel settore del trasporto merci: teoricamente un A380 dovrebbe essere in grado di trasportare oltre 30mila tonnellate di merci l’anno (circa 20mila per il 747-8), una vera rivoluzione che comincerà a farà sentire solo dopo il 2010. Eads è convinta che i problemi tecnici e organizzativi che hanno ritardato l’entrata in funzione dell’A30 siano ormai superati: secondo un portavoce del consorzio europeo, il 747-8 non è “che una vecchia macchina rimodellata, ma sempre vecchia”. A rinfrancare Airbus, dopo una annata disastrosa, un nuovo ordine di altri nove Airbus380 da parte di Singapore Airlines per circa 4 miliardi di dollari.