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Usa: i primi segnali di crack dai prestiti agli studenti universitari

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New York – Un’intera generazione di giovani sommersa dal debito già prima di entrare nel mondo del lavoro. Debito contratto per investire in se stessi, in una formazione migliore che post-laurea avrebbe potuto garantire un posto di lavoro meglio remunerato. E ora, visto il difficile momento generale, questi posti lavoro vengono a mancare. Circa il 27% degli studenti indebitati sarebbe ora in ritardo di oltre 30 giorni nei pagamenti.

“Crediamo che la maggior parte dei titoli garantiti (ABS) da prestiti agli studenti continuino ad essere ben protetti, grazie alle garanzie governative”, si legge nella nota di Fitch. “Tuttavia, la Federal Reserve ha recentemente annunciato che circa il 27% degli studenti che beneficia di questi prestiti ha già superato la scadenza di pagamento di oltre 30 giorni. Le ultime stime portano i prestiti agli studenti intorno i $900 – $1.000 miliardi. Crediamo dunque che il ritardo nel pagamento e alcuni default sul debito, rappresentino dei rischi per gli investitori in questi titoli, fatta eccezione per quelli garantiti dal programma governativo”.

A contribuire alle fasi iniziali dello scoppio di questa bolla sarebbero diversi fattori macroeconomici. In primo piano la disoccupazione. Secondo le ultime stime del Bureau of Labor Statistics, il tasso di disoccupazione tra 20-24 anni è al 14%, mentre quello 25-34 anni all’8,7%. Più preoccupante quello 18-24 anni, al 46%.