Ford Motor, il colosso statunitense dell’automobile, registra nel terzo trimestre una maxi-perdita di 5,8 miliardi di dollari, imputabile agli oneri legati al taglio di posti di lavoro nel Nord America e alla svalutazione degli asset legati alle stesse attività nordamericane e alla Jaguar. Al tempo stesso, il gruppo comunica di aver in corso la revisione dei bilanci dal 2001 fino al secondo trimestre dell’ esercizio in corso. I risultati diffusi ieri da Ford sono preliminari; la perdita netta per azione è di 3,08 dollari, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente si registra un “rosso” per 284 milioni (15 centesimi di perdite per azione). Al netto di quelle che la casa automobilistica definisce voci non ricorrenti nel bilancio, la perdita nel terzo trimestre è peraltro di 1,2 miliardi di dollari, ossia 62 centesimi per azione. A Wall Street il titolo perde terreno. Le operazioni legate alle attività nordamericane sempre nel terzo trimestre accusano una perdita pari a 2 miliardi di dollari al netto delle tasse e di alcuni oneri non ripetibili. Si tratta dell’ottavo trimestre negli ultimi nove che chiude in passivo. Ford preannuncia che la revisione andrà ad impattare sui risultati del terzo trimestre diffusi ieri. La maxi-perdita si deve in particolare ai 4,63 miliardi di dollari di costi legati al taglio dell’occupazione e alla riduzione dei salari.