Ford è in crisi e l’amministratore delegato Bill Ford jr si dice pronto a farsi da parte se troverà il manager giusto in grado di risollevare la compagnia e il cui nome viene esplicitamente indicato in quello del patron di Renault-Nissan, Carlos Ghosn. E’ quanto dichiara il pronipote del fondatore della casa automobilistica in un’intervista a Newsweek on-line. Preoccupato dall’ennesimo calo delle vendite registrate in Nordamerica, Ford jr dichiara: “Sono sempre a caccia di gente di talento per poterla ingaggiare”, aggiungendo di aver appunto pensato a Ghosn, in quanto “manager di grandissimo talento in grado di poter aiutare il gruppo”. Ford jr lancia dunque messaggi al patron di Renault-Nissan nel momento in cui questi è impegnato a negoziare un’alleanza con General Motors. Le trattative dovranno concludersi con un pronunciamento del board a favore o contro la proposta di Ghosn entro metà ottobre. Nel caso le nozze non si facessero, Ford è già pronto a proporre un’alleanza con il suo gruppo e con le dichiarazioni odierne, pressate da una preoccupante situazione in rosso (1,44 miliardi di dollari le perdite nel primo semestre dell’anno) lascia intendere che non sarebbe per lui un problema (come sarebbe invece per il collega di Gm, Rick Wagoner) cedere anche il ruolo di numero uno. Tra qualche giorno si attende il terzo annuncio di ristrutturazione della casa automobilistica in cinque anni. Si tratterà in pratica, afferma Ford jr, di una accelerazione di quanto già annunciato a gennaio scorso, ovvero il taglio di 30mila posti e la chiusura di 14 impianti in Nord America. La scorsa settimana, nella necessità di far cassa, Ford annuncia di essere pronta a vendere tutto o in parte il marchio di lusso Aston Martin, i cui modelli sono noti al pubblico per essere immortalati nella maggior parte dei film di 007. Ma sul mercato potrebbero essere messi, secondo quanto affermano fonti bene informate, anche gli altri marchi di lusso posseduti da Ford, ovvero Jaguar e Land Rover. In ogni caso, Ford jr ha puntualizza anche nell’intervista che, più che pensare a un nuovo timoniere, gli preme di riportare in attivo le vendite in Nord America, nelle ultime settimane penalizzate nel comparto Suv e furgoni dall’ennesima corsa delle quotazioni del greggio. “Non sono a caccia di un mio sostituto – osserva – è solo mia intenzione che il gruppo sia affidato alle migliori mani. Tutte le mie energie sono ora focalizzate a riportare in attivo le attività in Nord America. E’ questo – conclude – ciò che mi sta veramente a cuore”. Il titolo Ford perde il 12 per cento nell’ultimo anno e ieri, dopo l’ultimo annuncio sulle difficoltà delle vendite in Nord America, cala sulle maggiori piazze europee (Wall Street è chiusa per il Labor Day) dove cede 6 cents a 8,21 dollari.
s. g.