Dall’inizio dell’anno molti fondi di investimento hanno aumentato progressivamente la loro esposizione nel settore energetico e adesso, con il calo dei prezzi del petrolio e del gas naturale, si trovano in difficolta’.
Secondo uno studio di Morningstar, societa’ di ricerca specializzata sui fondi, sarebbero almeno 25 i fondi di investimento americani non specializzati, in cui i titoli energetici hanno un peso superiore di almeno tre volte a quello registrato sull’S&P 500, che attualmente e’ del 7,5%.
Uno di questi, Fidelity Fifty Fund, ha investito piu’ di meta’ del proprio portafoglio in titoli del settore energia e dall’inizio dell’anno ha gia’ lasciato sul terreno il 9%.
Una cosa analoga e’ accaduta l’anno passato con i titoli tecnologici, anche se Ron Roge, consulente di investimento, fa notare che le societa’ del settore energetico sono solide e fanno sempre utili, cosa che spesso non accade nel settore hi-tech.
A rimetterci comunque sono gli investitori, che convinti di aver investito in fondi non specializzati e quindi differenziati, si ritrovano invece caricati di titoli energetici, con prospettive a breve non molto incoraggianti.