New York – Se la scorsa settimana tutte le speranze erano concentrate sulle possibili azioni della Bce – che sono finalmente arrivate, dopo mesi di attesa , nel corso dei prossimi giorni i riflettori saranno puntati tutti sulla Fed. Ironico pensare che appena sei mesi fa, i gestori pensavano che il Fomc, ovvero il braccio di politica monetaria dell’istituto, avrebbe alzato i tassi sui fed funds entro la fine del 2013. La situazione è mutata, in quanto gli Stati Uniti sono ben lungi dal riuscire a mettere a segno una solida ripresa economica. Per non parlare del mercato del lavoro, vera spina nel fianco della congiuntura Usa. Leggi Usa: creati solo 96 mila posti lavoro, disoccupazione 8,1%
Ora l’outlook è che Ben Bernanke e colleghi decideranno di mantenere i tassi al minimo storico fino al 2015, visto il peggioramento dell’outlook economico. A dirlo sono gli stessi contratti swap overnight, che – riporta Bloomberg – indicano che, almeno fino alla metà del 2015, i tassi sui fed funds rimarranno al valore attuale, ovvero attorno allo zero.
“I problemi sono maggiori di quanto era stato anticipato e ci vorrà del tempo per risolverli – ha commentato in una intervista a Bloomberg Larry Dyer, strategist dei tassi di interesse Usa presso HSBC Holdings, a New York – Il mercato dei bond ci sta dicendo che faremo fronte a un periodo decisamente prolungato di crescita bassa”.
Al di là dei tassi, però, il tanto atteso QE3, ovvero il lancio di ulteriori misure di quantitative easing, ci sarà? “La Fed è pronta ad adottare nuove manovre accomodanti e questo prenderà la forma di una crescita del suo bilancio attraverso l’acquisto di titoli di stato a più lunga scadenza – ha detto Jeffrey Rosenberg, responsabile strategist del mercato del reddito fisso presso BlackRock, a New York.
Joseph LaVorgna, responsabile economista presso Deutsche Bank Securities a New York, sottolinea però che il fatto che la Fed possa continuare a dire che aspetterà di alzare i tassi, zavorrerà “ulteriormente la fiducia degli investitori e delle aziende sull’outlook”.
Riguardo alle previsioni sui tassi dei Treasury a 10 anni; per LaVorgna questi si attesteranno al 2,25%. Stando in generale a un sondaggio di Bloomberg, secondo la media di più 70 intervistati gli stessi tassi concluderanno il 2012 all’1,65%, per poi crescere al 2,38% nel 2013. Nel mese precedente le previsioni erano state superiori, rispettivamente all’1,9% e al 2,7%.
L’indice che misura le aspettative su una nuova misura di stimolo da parte della Fed è balzato intanto al record assoluto del 99% nel mese di agosto, stando ai dati di Citigroup. E RBS Securities di Royal Bank of Scotland intravede una probabilità del 90% che la Fed annunci un nuovo round di acquisti di titoli di stato.