Ad agosto, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti e’ sceso dal 6,2% al 6,1%, ma nel settore non agricolo sono stati persi ben 93.000 posti di lavoro. Non e’ un controsenso?
La risposta e’ no, in quanto la rilevazione e il campione di riferimento sono diversi per i due dati. Unico punto in comune e’ il periodo nel quale viene compiuto lo studio statistico, cioe’ la settimana che comprende il 12º giorno del mese preso in considerazione. Normale quindi che si arrivi a un risultato apparentemente in contraddizione. Proviamo a fare un po’ d’ordine, avvalendoci delle linee guida fornite dal dipartimento del Lavoro.
Il tasso di disoccupazione viene calcolato su un campione di 60.000 famiglie. Sulla base di un questionario rivolto ai maggiori di 16 anni, il gruppo viene diviso in occupati, disoccupati e non appartenenti alla forza lavoro.
- Occupati: Vengono definiti “occupati” tutti coloro che nella settimana di riferimento svolgevano un qualsiasi lavoro retribuito in qualita’ impiegati, liberi professionisti o imprenditori. Sono considerati “occupati” anche coloro che lavorano per almeno 15 ore, anche se non retribuite, nell’azienda di famiglia o in una qualsiasi azienda agricola. Ovviamente nel conteggio sono incluse le persone regolarmente impiegate ma temporaneamente assenti dal lavoro per malattia, ferie o altro.
-
Disoccupati: Fanno parte di questa categoria tutti quelli che soddisfano contemporaneamente i seguenti criteri: non erano impiegate durante la settimana di riferimento, erano disponibili durante il suddetto periodo, hanno cercato un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti a quella della rilevazione statistica. Le persone licenziate ma con possibilita’ di essere richiamate dal proprio datore di lavoro non hanno bisogno di cercare lavoro per essere considerate “disoccupate”. I dati sulla disoccupazione, infatti, non dipendono dal diritto o meno di ricevere i sussidi.
Insieme, le due categorie sopra illustrate formano la forza lavoro. Il tasso di disoccupazione viene calcolato dividendo il numero di disoccupati per la forza lavoro.
- Non appartenenti alla forza lavoro: Vengono cosi’ definiti tutti quelli che non fanno parte delle due categorie di cui sopra.
Paghe del settore non agricolo: Il campione si riferisce a circa 160.000 entita’, tra business privati e agenzie governative, per un totale di 400.000 centri di occupazione. Il campione copre 1/3 di tutti i lavoratori del settore non agricolo. Le persone vengono contate per ogni posto di lavoro retribuito.
Le differenze:
- La rilevazione compiuta sulle famiglie include i lavoratori del settore agricolo, i lavoratori autonomi, chi lavora per la propria famiglia senza essere pagato e chi lavora all’interno di un nucleo familiare in qualita’ di domestico/a. Tutte queste categorie non vengono conteggiate nella rilevazione delle paghe del settore non agricolo.
- La rilevazione compiuta sulle famiglie include anche lavori non remunerati, l’altra no.
- La rilevazione compiuta sulle famiglie e’ limitata agli individui con eta’ superiore ai 16 anni, l’altra no.
- La rilevazione compiuta sulle famiglie conteggia i lavoratori una sola volta, mentre quella sulle paghe del settore non agricolo puo’ dare luogo ad un doppio conteggio nel caso di persone con piu’ di un lavoro.