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USA: DAGLI INSIDER SEGNALI TORO

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(WSI) – Il sentiment ottimistico dei mercati trova un ulteriore elemento di sostegno nelle operazioni di compravendita effettuate da dirigenti e grossi azionisti di aziende Usa.

Dagli ultimi dati raccolti da una societa’ di ricerca specializzata nel settore emerge che gli insider di societa’ americane non erano cosi’ bullish dal maggio 2003. Il Dow Jones, allora, era a quota 8.500.

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In base alle regole vigenti sulle borse Usa gli insider sono tenuti a comunicare alla Securities and Exchange Commission le transazioni da loro effettuate che hanno ad oggetto azioni della societa’ per cui lavorano o di cui hanno il controllo.

Diversi gruppi raccolgono questi dati e li mettono a disposizione dei propri sottoscrittori.
Una di queste societa’ e’ Argus Research, che pubblica il Vickers Weekly Insider Report. Argus riporta numerose statistiche aggregate fondate sui movimenti di acquisto/vendita degli insider. La piu’ importante riguarda l’andamento delle ultime otto settimane del rapporto tra vendite e acquisti degli insider.

L’ultima lettura vede il sell/buy ratio a un livello di 2.52. A dicembre il tasso era a quota 6.40.

Per trovare un valore piu’ basso bisogna andare al 21 maggio 2003, quando il rapporto si e’ attestato a 2.44. In quella giornata, il Dow Jones termino’ la sessione a 8516 punti.

Se non si e’ familiari con le dinamiche di buying e selling degli insider potrebbe non risultare chiaro perche’ un rapporto di 2.52 e’ un segnale positivo. Dopo tutto, il valore indica che le vendite sono pari a 2.52 volte gli acquisti.

La risposta sta nel fatto che gli insider vendono sempre piu’ azioni di quante non ne acquistino. Questo elemento, quindi, non e’ quello centrale. La questione, invece, e’ se le operazioni di compravendita si discostino in misura significativa dalla “norma”.

In passato si aveva un valore “normale” quando le vendite superavano di 2.5 volte gli acquisti. In questo caso, l’ultima lettura non dovrebbe esprimere nient’altro che un sentiment “neutral”.

Ma negli ultimi anni il valore ritenuto normale e’ salito ben al di sopra di tale livello. E al momento e’ intorno a quota 6.5. Ciò in quanto il rapporto si concentra solo sulle transazioni che vengono effettuate in borsa e non considera le azioni acquistate attraverso l’esercizio di opzioni.

Ma considerando il grosso ruolo che le opzioni hanno giocato nella retribuzione complessiva dei manager nell’ultimo decennio, il sell-to-buy ratio presenta una distorsione.

L’attuale valore di 2.52, quindi, suggerisce che gli insider stanno vendendo in quantità decisamente inferiori a quelle normali. Questa è la ragione per cui Argus Research si attende che il mercato risalirà dai recenti minimi nel corso di questo mese o del prossimo.

Ed e’ inoltre questo il motivo per cui i due portafogli contenuti nella sua newsletter sono attualmente composti per oltre il 70% da azioni (il peso dell’equity all’inizio dell’anno era pari a zero).

La performance storica della newsletter dà credibilità all’attuale sentiment bullish. In base all’allocazione consigliata tra Wilshire 5000 e T-Bills, i due modelli di portafoglio hanno realizzato performance (risk adjusted) nettamente superiori a quelle di una strategia “buy-and-hold” a partire dal gennaio 1993 (data in cui lo Hulbert Financial Digest ha cominciato a monitorare la newsletter).

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