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USA: CROLLO DEI NUOVI CANTIERI EDILI A GENNAIO

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Nel mese di gennaio i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti sono calati pesantemente a un valore annualizzato e destagionalizzato di 1.408 milioni di unita’ (rispetto a 1.600 del consensus degli analisti) un crollo del 14.3% che dimostra quanto difficile sia la situazione sul mercato immobiliare americano. Si tratta infatti del peggior risultato degli ultimi 10 anni in America, cioe’ dall’agosto 1997. Il dato denota un crollo di -37.8% se il paragone e’ fatto con l’avvio di nuovi cantieri edili relativi al gennaio 2006.

Lo ha annunciato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

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Le licenze di costruzione, un indicatore di attivita’ futura, risultano in calo a gennaio del 2.8% a 1.568 milioni di unita’ rispetto a 1.590 milioni del consensus degli analisti. Anche in questo caso il crollo sul mercato immobiliare Usa e’ evidente, poiche’ il dato si attesta a -28.6% rispetto allo stesso mese del 2006.

Il dato sul crollo dei nuovi cantieri edili (una correzione in piena regola) ha fatto ancora piu’ impressione perche’ ha smentito in pieno le previsioni degli economisti di Wall Street, che si aspettavano un calo di appena -2% a 1.600 milioni di unita’ annualizzate. Il dato conferma che i costruttori edili americani stanno ridimensionando i piani di espansione perche’ non riescono a smaltire l’eccesso di appartamenti e case “monofamiliari” invendute che il mercato non e’ in grado di assorbire. Lo stallo dovuto alla crescita dell’invenduto e’ destinato a ripercuotersi sui prezzi, secondo alcuni operatori immobiliari.

Nel dettaglio, il calo si e’ registrato in 3 delle quattro macro-regioni Usa. I nuovi cantieri edili hanno fatto segnare un incremento nel Nord-Est pari a +9%, grazie alle temperature piu’ calde del normale nella prima meta’ di gennaio. Lo stesso dato pero’ fa segnare un crollo di -28% nel West (il peggior risultato dal 1979), di -15% nel Midwest e di -12% nel Sud degli Stati Uniti.