Anche a causa del maltempo, nel mese di gennaio gli Stati Uniti hanno creato meno posti di lavoro del previsto nel settore non agricolo, ma in un segnale di buona ripresa dell’economia il tasso di disoccupazione e’ sceso a sorpresa al 9%, ai minimi da aprile 2009.
I dati sono stati resi noti dal Dipartimento del Lavoro.
Rivisto al rialzo il dato di dicembre, a 121 mila posti creati da +103 mila. Il tasso di disoccupazione era atteso in rialzo al 9,5% dal 9,4% di dicembre e dopo il +9,8% di novembre, quando erano stati toccati i massimi da aprile.
Le assunzioni sono “completamente dipendenti dal tempo” atmosferico, dice in una nota riportata da Bloomberg David Resler, chief economist di Nomura Securities International. Le condizioni sottostanti del mercato del lavoro “continuano a migliorare”.
Non e’ un segreto che nel settore privato le aziende stanno continuando ad assumere. Tuttavia i posti creati sono meno di quelli attesi (+50 mila contro i +163 mila del consensus). I dati di dicembre sono stati invece rivisti in meglio, a 139 mila unita’ in piu’ dalla lettura precedente di +113 mila.
Societa’ come Ford e Emerson Electring sono tornate ad assumere con gli americani che hanno ripreso a mettere mano ai loro portafogli, spingendo le societa’ a investire, mentre sul fronte delle esportazioni si sta notando un progressivo miglioramento.
Il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke e’ tra quei responsabili di politica monetaria preoccupati che la ripresa dell’economia non stia dando la giusta spinta al mercato del lavoro, una ragione per la quale la banca centrale ha deciso di continuare con il piano di allentamento monetario straordinario (Quantitative Easing 2) che prevede l’acquisto di $600 miliardi in titoli di stato a lungo termine e che scadra’ questa estate.
“Ci stiamo muovendo nella giusta direzione, anche se le cifre si trovano ancora su livelli estremamente bassi”, ha detto a Bloomberg Omair Sharif, economista di RBS Securities. “Ci stiamo risollevando da una buca enrome e ci vorra’ chiaramente del tempo”.