E’ debole in Borsa Finmeccanica dopo la mancata commessa statunitense per gli elicotteri Csar-X da ricerca e combattimento, vinta dalla rivale Boeing, che si aggiudica la fornitura di 141 elicotteri all’Us Air Force del valore di 13 miliardi di dollari con termine ultimo di consegna nel 2019. Il titolo lascia sul campo a in Piazza Affari l’1,65 per cento a 18,638 euro, nonostante il parere degli analisti di Jp Morgan resti favorevole, in quanto ”una vittoria non era comunque parte delle attese sul gruppo”. Secondo la banca d’affari Usa, che mantiene la raccomandazione overweight (acquistare oltre il peso del titolo sull’indice, ndr) con un prezzo obiettivo di 18,95 euro, l’esclusione dalla gara ”difficilmente avrà un impatto concreto sul titolo”, limitato peraltro a 0,42 euro per azione. Per Pier Francesco Guarguaglini, numero uno di Finmeccanica, il 2006 “si chiude in linea con le nostre previsioni”. Per il futuro il manager ritiene che “la difesa e l’aerospazio sicuramente abbiano buone prospettive, più fuori dall’Europa che all’interno”. Su possibili alleanze o acquisizioni, “il Giappone è un altro Paese importante: stiamo cercando di aumentare la nostra presenza in questi Paesi come l’India, il Giappone, la Russia, la Turchia”. Intanto ieri il secondo prototipo del convertiplano BA609, che decolla come un elicottero e vola come un aereo, realizzato dalla controllata AgustaWestland, compie il suo primo volo della durata di circa un’ora presso l’aeroporto militare di Cameri.
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