Nuovo uragano all’orizzonte nel settore della compravendita energetica USA, e nuovi dubbi sulla bonta’ della deregolamentazione del comparto, riporta oggi il Wall Street Journal.
I titoli del settore stanno infatti scontando le accuse di aver artificialmente gonfiato fatturato e utili vendendo e comprando allo stesso tempo lo stesso prodotto.
In altre parole, a dispetto di ogni esorcismo contro lo spettro del dopo-Enron, il fantasma degli affari sporchi nel settore energetico continua ad aggirarsi negli Stati Uniti.
Ecco gli ultimi fatti:
– Venerdi’ scorso Reliant Resources Inc. (RRI – Nyse) ha preferito cancellare l’emissione di $500 milioni in obbligazioni dopo le rivelazioni secondo cui avrebbe venduto e ricomprato la stessa quantita’ da un partner che per ora rimane anonimo.
– La scorsa settimana, il Wall Street Journal aveva riportato che la Securities and Exchange Commission, la Consob USA, aveva avviato un’indagine sul sospetto che un’azione simile fosse stata intrapresa da Dynegy Corp. (DYN – Nyse) e CMS Energy Corp. (CMP – Nyse)
– Dopo la notizia di Reliant, altre societa’ si sono affrettate a dichiarare che non hanno mai gonfiato i bilanci attraverso un aumento artificiale della compravendita di prodotti. Mirant Corp. (MIR – Nyse) ha addirittura pubblicato un comunicato stampa, mentre altre hanno concesso interviste, tutte con lo stesso mantra: ”non abbiamo mai gonfiato i bilanci”. Tra queste ultime, Calpine Corp. (CPN – Nyse), Constellation Energy Group Inc. (CEG – Nyse) e Williams Cos. (WMB – Nyse).