Società

UNIPOL, SI’
ALL’ AUMENTO
DI CAPITALE

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Si prevedevano contestazioni ed una assemblea infuocata con tanti piccoli azionisti arrabbiati. Alla fine è stato invece il giorno di Giovanni Consorte che si è preso quasi due ore di tempo per spiegare il progetto che porterà a fare di Unipol-Bnl, se l’Opa andrà in porto: un gruppo bancario assicurativo forte di 9,5 milioni di clienti, sesto in Italia per attivo netto, quarto per ricavi totali e quinto per risultato operativo, calcolati alla luce dei dati attuali.

Alla fine così dopo oltre quattro ore di assemblea nel bunker sotterraneo di Via Stalingrado, nella moderna sede di Unipol, una palazzone nero nelle prima periferia di Bologna, il sì all’aumento di capitale è arrivato con oltre il 98% dei sì. Quasi un plebiscito dei soci presenti (oltre 150 per circa il 48% dei capitale complessivo).

La delega al Cda, che si è riunito subito dopo per approvare l’aggiornamento del piano triennale alla luce dell’operazione Bnl, è dunque di 2,6 mld di euro al servizio dell’Opa che sarà lanciata al massimo sul 59,31% del capitale di Bnl per un esborso che si aggirerà al massimo sui 4,5 mld di euro. Finsoe la controllante di Unipol ha già versato la sua quota di poco inferiore ai 900 milioni.

La compagnia bolognese può contare inoltre – come ha ricordato in assemblea Consorte – su circa un miliardo di mezzi propri, 800 dei quali verranno dalla vendita di una quota di Aurora (“al massimo il 35%, ma deterremo sempre il 51% perché per noi è strategica”, ha tenuto a precisare Consorte). Il resto verrà da un prestito obbligazionario pari a 1,4 mld di euro.

Ma il presidente di Unipol, che aveva al fianco il vice Ivano Sacchetti, di fronte agli azionisti più che soffermarsi sui particolari dell’Opa, ha puntato a spiegare ai soci i dettagli del piano industriale, di “cosa vogliamo fare”. L’ obiettivo è chiaro: “Creare un gruppo bancario-assicurativo integrato per perseguire sinergie di clientela”. Un gruppo “leader in Italia in cui in ogni punto vendita ci sarà il servizio bancario, quello per il risparmio gestito, ma anche assicurazione, sanità integrativa e previdenza complementare”.

E’ sarà proprio questo modello già in realizzato in dimensioni più piccole con Unipol Banca che verrà esteso a Bnl che mette sul piatto i suoi oltre 700 sportelli e 3 milioni di clienti. Consorte ha parlato di 540 milioni di sinergie: “279 da ricavi e 261 da recupero di costi o produttivita”, 3 miliardi di premi in più che dai clienti Bnl potranno arrivare nel 2006 per Unipol e Aurora (nel 2005 si prevede di chiudere il bilancio consolidato con una raccolta attorno ai 10 miliardi).

Sul fronte bancario Bnl controllerà Unipol Banca, uniformando il sistema operativo. Ma “Unipol banca continuerà a sviluppare il suo modello”. Questo significa che la banca delle Coop non scomparirà, ma dipenderà da Bnl. Anzi – ha tenuto a precisare Consorte – entro il 2008 è prevista l’apertura di altre 260 filiali. “Recuperemo 2000 persone senza mandare a casa nessuno e creando valore”, ha tenuto ad aggiungere Consorte per tranquillizzare i sindacati. Alla fine se l’Opa avrà successo, l’architettura del gruppo prevede una holding a cui faranno capo, in maniera ben distinta un comparto assicurativo ed uno bancario.

Consorte ha risposto anche a tutte le osservazioni sollevate in queste settimane da osservatori e stampa; ha negato, forte di pareri tre esperti (Renzo Costi, Francesco Galgano e Piero Sleschinger) che l’opa non sia legittima. Quindi a suo giudizio non ci sarà per i soci alcun diritto di recesso. Anche sul fronte dello statuto per Consorte non c’è nessuna ostacolo. La precisazione però è arrivata nel giorno in cui, a quanto si è appreso, la Procura di Roma sta esaminando le norme del diritto societario e del diritto civile per verificare, proprio questo aspetto.

Il presidente di Unipol ha poi tenuto a precisare che con Nomura e Credit Suisse First Boston, due delle banche finanziatrici “non c’è nessun vincolo”. Con i giapponesi di Nomura, che apriranno una sede a Bologna, si vedrà se ci sono possibilità di lavoro comune nel credito al consumo e nel merchant banking. Con il Credit il rapportà potrà riguardare il risparmio gestito, ha detto ancora Consorte, “ma non abbiamo intenzione di vendere a loro alcunchè. Lavoreremo su queste ipotesi nei prossimi 12 mesi”.

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