(Teleborsa) – Il contributo maggiore alla produzione di brevetti in Italia viene dalle imprese, con una quota di domande pubblicate nel periodo 1999-2008 che raggiunge l’86,6%. La quota rimanente si suddivide tra Inventori persone fisiche (9,8%), Centri di ricerca e Università (2,2%) e richiedenti non italiani (1,4%).E quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio sui brevetti, marchi e sulle domande di design, realizzato da Unioncamere. L’81,6% delle domande pubblicate dall’EPO tra il 1999 ed il 2008 proviene dalle regioni del Nord: il 49,7% dal Nord-Ovest, con un apporto predominante della Lombardia, il 31,9% dal Nord-Est, grazie al contributo soprattutto di Emilia Romagna e Veneto. La quota rimanente si del al Centro per il 13,2% e solo per il 3,9% al Mezzogiorno. Queste due macroaree, tuttavia, fanno registrare la più consistente variazione percentuale media annua (superiore al 5%). Questo incremento più cospicuo ha consentito di per le domande pubblicate da EPO. Milano guida la classifica provinciale considerando le domande di brevetto presentate negli anni presi in esame dalle imprese, seguita da Torino (8,7%) e Bologna (7,2%). A livello settoriale, nei 10 anni l’Italia ha registrato una crescita sostenuta (11,2% medio) nella classe tecnologica “Scienza medica o veterinaria; igiene”, oggi la più rappresentativa dei brevetti europei di matrice italiana con una quota del 8,6%. Le principali applicazioni tecnologiche tutelate riguardano tra l’altro: apparecchi e metodi per la sterilizzazione; dispositivi ortopedici; dispositivi per l’introduzione di sostanze nell’organismo; strumenti chirurgici; medicamenti; preparazioni (che comprendono i principi attivi per medicinali e per la cura della pelle). Spiccata poi la specializzazione italiana nell’ambito della classe tecnologica “Spedizione; imballaggio; immagazzinamento; movimentazione di materiale sottile o filamentoso”, che, con una quota dell’8,2%, si posiziona subito dopo le scienze mediche nel totale nazionale di domande di brevetto europeo. Le applicazioni tutelate riguardano molti degli aspetti riconducibili ai processi di packaging, tra cui si segnalano: contenitori di diverse forme e funzionalità; macchinari e metodi per l’incartamento e l’impacchettamento, con delle verticalizzazioni su particolari tipologie di prodotto, come ad esempio i materiali a forma tubolare, a cui appartengono tra l’altro le sigarette e gli spaghetti; dispositivi e metodi per sigillare i contenitori; riempimento di bottiglie con liquidi, diffuso tra l’altro nel settore vitivinicolo. Sono 547.469 le domande di marchio comunitario depositate tra il 1999 ed il 2008 presso l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI), l’83,8% delle quali sono state presentate dai Paesi del G12. I Paesi più attivi risultano essere gli Stati Uniti, con il 18,8% del totale domande, la Germania che raggiunge il 16,8% e la Gran Bretagna con l’11,8%. Sono 46.293 le domande con titolare un’impresa italiana. Il nostro Paese, con una quota dell’8,5%, si posiziona così al quarto posto fra i paesi del G12.
Unioncamere, Italia ottava per numero brevetti europei depositati (2)
di26 Aprile 2010 13:41