Il comitato strategico dell’istituto italiano, dopo una riunione svoltasi senza scontri interni, ha trovato un accordo sul progetto di ristrutturazione del gruppo bancario, meglio noto come piano Banca Unica, ma raccomanderà anche la convocazione di una riunione straordinaria del cda in aprile per una decisione definitiva.
E’ quanto recita un comunicato, dopo un susseguirsi di voci non confermate stamani, le quali riferivano di tensioni tra l’AD e i soci, con Alessandro Profumo sul punto di dimettersi in mancanza di un’intesa sul piano, e del raggiungimento di un accordo in seno al comitato strategico svoltosi in aperta cordialità e senza scossoni interni.
Il consiglio straordinario, in programma il 13 aprile, sarà dedicato interamente all’approfondimento e alla decisione finale sul progetto Banca Unica. “Abbiamo semplicemente bisogno di più tempo per analizzare il progetto e sono convinto che questa [il rinvio a un cda straordinario] sia la soluzione
migliore per la banca”, commenta nella nota il presidente Dieter Rampl.
Alcune fonti, secondo quanto scritto da Reuters ieri e dalla stampa oggi, avevano riferito di “malumori e tensioni” in merito al progetto di ristrutturazione.
I malumori, secondo media e osservatori di mercato, si intrecciano con le decisioni che Mediobanca , di cui Unicredit è il primo azionista, dovrà prendere a breve per il rinnovo del consiglio Generali .
Il via al progetto di banca unica è stato dato dal cda di Unicredit lo scorso dicembre. I contenuti sono attesi nei primi mesi di quest’anno, mentre l’esecutività è attesa a partire dal prossimo mese di novembre. Per l’Italia è prevista una diversa organizzazione della rete e della banca sul territorio.
Sull’argomento ha preso posizione oggi anche la Fondazione Cassamarca, uno degli azionisti di Piazza Cordusio, sottolineando in un comunicato che il piano di ristrutturazione e altre “grandi decisioni tecniche devono essere preparate e valutate attentamente dagli azionisti, e quindi anche dalle Fondazioni, prima di essere portate in Consiglio o prodotte all’esterno”.
Sul merito del progetto Banca Unica, infine, è intervenuto il presidente di Unicredit Banca di Roma. Paolo Savona, a margine di un evento a Roma, ha dichiarato che i marchi Banca di Roma e Banco di Sicilia non devono essere annullati nell’ambito del progetto di Banca Unica.
Il piano, infatti, prevede l’incorporazione sotto Unicredit delle banche spa, finora autonome anche con il proprio marchio.
Alle 15,15 il titolo della banca di Piazza Cordusio segna un rialzo dell’1,7% a 2,03 euro. Il titolo è stato volatile in attesa di notizie più precise sulla riorganizzazione del gruppo.