(Teleborsa) – Unicredit annuncia un calo degli utili alla fine del semestre, anche se al netto delle rettifiche di valore la riduzione è ben più moderata. La banca chiude il periodo con un utile netto di pertinenza del gruppo di 669 mln di euro, che risulta influenzato negativamente da 162 milioni di rettifiche di valore sull’avviamento relativo alla controllata in Kazakhstan. Il margine d’intermediazione raggiunge 13.299 milioni nei primi sei mesi del 2010, in flessione del 9,0% a/a a cambi e perimetro costanti. Gli interessi netti si attestano a 7.895 milioni nel primo semestre del 2010 (-16,5% a/a a cambi e perimetro costanti, riflettendo un contesto di tassi decisamente più sfavorevole). Le commissioni nette risultano pari a 4.379 milioni nei primi sei mesi del 2010, in marcata crescita (+15,5% a cambi e perimetro costanti) rispetto a 3.735 milioni del corrispondente periodo dell’anno precedente, confermando la buona ripresa delle attività di risparmio gestito ma anche un soddisfacente andamento delle altre voci commissionali. I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2010 sono pari a 63,7 miliardi, con una crescita del 5,9% trim/trim (+5,4% trim/trim a cambi costanti). Le sofferenze lorde crescono dell’8,1% trim/trim, mentre lo sviluppo delle altre categorie di crediti problematici rallenta, con la crescita trim/trim che si assesta a +3,1%. Il rapporto di copertura del totale crediti deteriorati lordi è di 45,2% a giugno 2010, che si compone di una copertura del 59,8% delle sofferenze e di una copertura del 25,1% degli altri crediti problematici. Nel corso del secondo trimestre del 2010 i crediti a clientela del Gruppo hanno raggiunto 559 miliardi (564 miliardi a marzo 2010). La raccolta diretta1 si è collocata a giugno 2010 a 577 miliardi (da 593 miliardi a marzo 2010). La raccolta interbancaria netta si attesta a giugno 2010 a 35 miliardi ( 21 miliardi a marzo 2010). Quanto agli indici patrimoniali, il Core Tier 1 ratio si attesta a fine giugno 2010 a 8,41%, con una riduzione trim/trim di 4 punti base, dovuta principalmente alla crescita di attivi ponderati per il rischio e all’accantonamento per dividendi, che hanno più che compensato il contributo positivo dell’utile di periodo. Gli attivi ponderati per il rischio mostrano nel secondo trimestre 2010 una crescita dello 0.7% trim/trim a €459,0 miliardi, riconducibile ad effetto cambi ma anche alla ripresa della crescita in alcune aree (CEE, soprattutto Turchia, CIB in Germania). Il Tier 1 ratio si attesta al 9,38% ed il Total Capital Ratio al 12,74%.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
La richiesta del lavoratore dipendente attesta per iscritto, tramite dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, la sussistenza dei relativi requisiti per avere il bonus una tantum.
L’edizione milanese del più importante Forum su export ed internazionalizzazione, che si terrà domani e dopo, 11 e 12 ottobre, a Palazzo Reale, nella suggestiva e prestigiosa cornice della Sala delle Otto Colonne, abbraccia la partnership con un nobilissimo progetto sostenuto da Mediafriends, che mira a coinvolgere i giovani alla scoperta della musica in modo libero e accessibile a tutti: l’Orchestra Giovanile Quattro Ottavi.
La Cina gioca una nuova carta per risollevare i mercati azionari. In un contesto economico segnato dall’incertezza e dall’attesa per ulteriori interventi fiscali, la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha annunciato un’iniziativa pesante: la creazione di un facility swap da 500 miliardi di yuan, equivalente a 70,6 miliardi di dollari, destinato a fornire liquidità al mercato.