Milano – Unicredit ha concluso il primo trimestre dell’anno riportando un utile di 914 milioni di euro, in rialzo del 12,8%. Il risultato è stato migliore delle attese degli analisi. “Il grande successo riscosso dall’aumento di capitale di UniCredit ci ha consegnato uno stato patrimoniale estremamente solido che ci consente di affrontare fiduciosi il contesto attuale”, ha affermato Federico Ghizzoni, amministratore delegato della banca di Piazza Cordusio, commentando i risultati di bilancio.
Continuando, Ghizzoni ha affermato che “grazie a questa e ad altre misure di rafforzamento patrimoniale, come il riacquisto di bond subordinati perfezionato nel mese di febbraio abbiamo superato l’obiettivo previsto per il 2012 di portare al 9% il Common Equity Tier I (CET1) secondo Basilea III. Considerate le sfidanti condizioni economiche e dei mercati, UniCredit presenta una solida evoluzione dell’utile netto, un miglioramento della posizione di liquidita’ e progressi soddisfacenti nell’esecuzione del Piano Strategico”.
Il risultato sostiene le quotazioni del titolo, che crescono del 7% circa, a 2,85 euro, complice anche l’andamento della borsa di Milano e la decisione di Goldman Sachs di acquistare BTP. Ma guardando alla performance delle quotazioni su base annua, si rileva come nell’ultimo anno il titolo abbia perso ben il 74,11% del suo valore.
Tornando ai risultati di bilancio, l’utile netto ha beneficiato dei minori accantonamenti, in calo del 7% a 1,4 miliardi di euro, e delle plusvalenze generate dal riacquisto di propri bond. Il margine di intermediazione è cresciuto +2,5% a 7,1 miliardi di euro, meglio del consensus, che si aspettava 7 miliardi di euro. I costi operativi sono calati dello 0,5% a 3,839 miliardi di euro. A fine marzo il core Tier 1 era inoltre al 10,3%. I depositi della clientela hanno raggiunto quota 406 miliardi con un aumento del 2% su base trimestrale, mentre i crediti sono scesi dell’1,1%.
Le operazioni di iniezione di liquidità effettuate dalla Bce a favore delle banche europee e italiane in particolare non sono riuscite dunque a risollevare le sorti del titolo, nel corso degli ultimi 12 mesi; anche la performance a sei e un mese non è affatto confortante. Il trend è stato infatti rispettivamente di un calo del 44,27% e di -16,44%, stando alle rilevazioni di Borsa italiana. [ARTICLEIMAGE]
Dai conti appena comunicati emerge che 477 milioni dell’utile derivino dal riacquisto di obbligazioni.
IL TREND DEI BANCARI NELL’ULTIMO ANNO
Unicredit non è certo l’unico titolo bancario scambiato sul Ftse Mib a registrare da mesi – o meglio da un anno – un trend al ribasso.
MPS – Le quotazioni della banca senese sono in calo -68,88% rispetto a 12 mesi fa; hanno perso poi rispettivamente il 15,74% e il 18,40% negli ultimi sei mesi e negli ultimi trenta giorni.
BPM – Performance a 12 mesi -49,52%. In questo caso, però, le quotazioni sono salite del 5,66% negli ultimi 6 mesi e hanno fatto +2,84% nell’ultimo mese.
Banco Popolare – Performance a 12 mesi -48,09%. Negli ultimi sei mesi le quotazioni sono salite del 6,97%, mentre nell’ultimo mese sono scese del 16,26%.
Intesa SanPaolo – Performance a 12 mesi -45,83%, -6,96% a sei mesi e -13,44% nell’ultimo mese.
Ubi Banca – Performance a 12 mesi -54,31%; -0,48% a sei mesi e -13,94% a 1 mese.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna – Performabce a 12 mesi -48,87%; -27,05% a sei mesi e -13,24% a 1 mese.