La compagnia del petrolio e del gas ungherese Mol pagherà circa 800 milioni di euro per l’acquisizione dell’italiana Ies (Italiana energia e servizi). L’ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa magiara Mti, il direttore della strategia della compagnia Lajos Alacs. Mol ha annunciato martedì d’aver raggiunto un accordo per rilevare la compagnia, che possiede tra l’altro una raffineria a Mantova. L’agenzia di stampa Dow Jones aveva già scritto, citando fonti industriali, che il prezzo si sarebbe aggirato attorno agli 800 milioni di euro. Alacs ha detto inoltre che Mol punta a ulteriori acquisizioni in Italia e che l’acquisto di Ies piazza la compagnia petrolifera ungherese in una buona posizione. L’amministratore delegato della Mol Gyorgy Mosonyi ha spiegato che l’acquisto della Ies accresce la capacità di raffinazione del 18 per cento e la capacità della rete del 20 per cento. Nel 2006, la capacità di raffinazione era di 14,2 milioni di tonnellate. Mol ha spiegato che intende investire nella Ies, in particolare accrescendo le capacità della raffineria di Mantova. Mosonyi ha escluso che l’acquisizione in Italia abbia a che fare coi tentativi di scalata che la compagnia austriaca Omv sta effettuando nei confronti della stessa compagnia magiara. Lo scopo della compagnia magiara è quello di avere una forte presenza nell’Italia settentrionale e una base di lancio per ulteriori, eventuali investimenti, nel Mediterraneo e nell’Europa meridionale. La storia di Ies è legata a quella dello sviluppo di Mantova e della sua provincia che da zona prevalentemente agricola si è trasformata in una delle aree più industrializzate del Paese. Nel 1946 nasce la raffineria Icip su idea e iniziativa del conte Carlo Perdomini. E’ nel 1994 che nasce la Ies – Italiana Energia e Servizi spa – per iniziativa di un gruppo di operatori italiani che acquistano dalla Cameli (società di Genova che nel 1983 affitta l’intera capacità di lavorazione della raffineria, ndr) il pacchetto di maggioranza del capitale modificando la denominazione sociale da Cameli Petroli a Ies. Si arriva così all’attuale struttura aziendale Ies che vede Mario Contini (presidente) detenere il 62 per cento del capitale sociale, Adolfo Vannucci (amministratore delegato) il 19 per cento e un fondo estero di investimenti (partner di Société Générale, seconda banca di Francia) il 19 per cento. Negli ultimi anni la raffineria si è qualificata sempre più come servizio per l’hinterland a cui è legata, adattando le proprie produzioni alle peculiarità del mercato naturale. In tale prospettiva si è anche sviluppata la capacità di ritiro e di distribuzione dei prodotti e la collaborazione con le società di rivendita nelle quali la Ies detiene una quota di proprietà allo scopo di sfruttare al massimo i vantaggi derivanti dalla sua posizione logistica.