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UNA PROPOSTA PER CHI HA POCHE IDEE (E CONFUSE)

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – A due settimane dal collasso dei mercati azionari europei tra gli investitori prevale la cautela. Per coloro che vorrebbero rientrare in punta di piedi sul mercato e per quelli che invece si sono già scottati le dita per averci provato è il caso di dire ” poche idee ma confuse”. Una nuova emissione di Goldman Sachs , sempre molto attiva nel segmento dei certificati di investimento, prova a togliere le castagne dal fuoco. La proposta, che mira a garantire un rendimento fisso di poco superiore all’8% annuo al verificarsi di determinate condizioni e nel peggiore dei casi restituisce l’intero capitale investito è un Digital Spread, ovvero un certificato studiato per offrire un rendimento sulla base del confronto tra due indici azionari del vecchio continente.

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Da una parte c’è il Dow Jones Stoxx 600 Banks ( Price EUR), uno dei 18 indici supersector europei:l’indice è composto dalle 61 maggiori società europee bancarie tra le 600 azioni con maggiore capitalizzazione incluse nel DJ Stoxx 600. Dall’altra il Dow Jones Eurostoxx50 ( Price EUR), il benchmark europeo per eccellenza con i suoi 50 titoli a maggiore capitalizzazione. Il certificato scommette sulla ripresa del settore bancario, vero e proprio traino dell’economia europea per un ciclo di quattro anni, durante il quale l’indice settoriale ha registrato un progresso superiore al 125%. Negli ultimi dodici mesi le cose sono decisamente cambiate: dapprima la speculazione ha abbandonato il settore ( dopo anni di acquisizioni, fusioni e matrimoni bancari) e successivamente si sono fatti sentire gli effetti della crisi innescata dai mutui subprime. Il risultato è immaginabile: – 32,8% sulla distanza di un anno, la performance peggiore tra tutti i “supersector”.

Decisamente meglio, nonostante il 13% lasciato da inizio anno, la performance del Dj Eurostoxx 50: a dodici mesi il risultato è negativo ma per “soli” 10 punti percentuali. A questo punto viene da chiedersi se l’indice bancario riuscirà a scrollarsi di dosso la negatività che lo ha portato a sottoperformare pesantemente nell’ultimo periodo: ma attenzione, ciò non significa che nei mesi a venire l’indice dovrà necessariamente recuperare il terreno perso. Sarà infatti sufficiente che l’indice bancario mostri una migliore tenuta anche in caso di andamento generale estremamente negativo. Se poi il mercato ripartirà al rialzo allora la scommessa potrà dirsi “quasi” vinta.

Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche dell’emissione di Goldman Sachs per capire perché questo certificato potrebbe sollevare dai dubbi chi intende approfittare del pesante ribasso accusato dagli indici azionari. Il 22 febbraio verranno rilevati i livelli dei due indici per la determinazione dei rispettivi strike iniziali: a distanza di tre anni esatti ( in occasione della scadenza) verrà ripetuta la rilevazione ( verranno utilizzati i valori di chiusura dei due indici in entrambi i momenti) e dal semplice confronto dei due valori verrà calcolata la variazione percentuale registrata da ciascun indice.

Due gli scenari che si presenteranno a scadenza all’investitore: il primo prevede la restituzione dei soli 1000 euro nominali se la performance dell’indice settoriale bancario sarà stata negativa, a prescindere da cosa avrà fatto il Dj Eurostoxx 50, o positiva ma inferiore a quella dell’indice globale ( da qui la definizione di spread). I 1000 euro verranno invece maggiorati di un coupon del 25% ( pari a poco più dell’8% annualizzato) se lo Stoxx Banks sarà riuscito a mettere a segno una performance non solo positiva ma anche maggiore di quella del Dj Eurostoxx 50 ( che potrà quindi anche essere negativa). Il certificato, in collocamento fino al 22 febbraio verrà successivamente quotato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana.

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