Società

Una moneta unica mondiale. La vuole la superlobby delle 420 banche piu’ potenti

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Un’unica valuta a livello globale. E’ quanto chiedono 420 delle principali banche e istituzioni finanziarie di tutto il mondo riunite nella piu’ potente lobby del settore, The Institute of International Finance, che ha sede a Washington.

“Un insieme di banche, le principali in tutto il mondo, hanno bisogno di giungere a una visione comune”, ha spiegato al Financial Times Charles Dallara, managing director dell’istituto. Insomma, l’idea e’ che per evitare una incombente guerra delle valute e’ necessaria una coordinazione valutaria a livello globale.

“Le politiche uni e bilaterali impiegate negli ultimi mesi – incluse le proposte riguardanti il fronte commerciale, gli interventi sul mercato valutario e quelli di tipo monetario – hanno contribuito a peggiorare uno sbilanciamento macroeconomico gia’ esistente”, ha scritto Dallara in una lettera datata 4 ottobre e indirizzata ai ministri delle finanze e ai governatori delle banche centrali che avrebbe poi incontrato nel corso del weekend successivo a Washington, durante il meeting annuale del Fmi (chiuso la scorsa settimana).

L’analisi di Dallara continua: “tutto cio’ ha portato anche ad un crescendo di azioni protezionistiche alla luce del fatto che i paesi stanno facendo di tutto per spingere sulle proprie esportazioni, considerate il vero motore della crescita economica”.

Dallara sembra volere premere affinche’ in futuro il G20 faccia in modo che il Fondo Monetario Internazionale sfrutti speciali poteri per creare un’unica moneta valida in tutto il mondo e che funga da alternativa al dollaro americano fino a diventare il nuovo standard per le riserve valutarie do ogni nazione.

Queste indicazioni sembrano riecheggiare un report pubblicato lo scorso luglio dall’Onu in cui si invocava la sostituzione del biglietto verde con una divisa unica gestita dal Fondo Monetario Internationale. Il rapporto di 221 pagine, intitolato “United Nations World Economic and Social Survey 2010” e’ reperibile online sul sito delle Nazioni Unite.