Società

UN PESSIMO INIZIO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Ciò che si temeva è puntualmente avvenuto. Al suo esordio alla presidenza dell’Unione Europea, Silvio Berlusconi, incalzato dai più che prevedibili attacchi, talvolta magari anche oltre il segno, di alcuni membri del Parlamento di Strasburgo, non è riuscito a mantenere i nervi saldi e la lingua a posto.

Per l’Italia e per il suo presidente del Consiglio, che pure fino a quel momento aveva svolto un intervento abbastanza equilibrato, il semestre europeo non poteva cominciare peggio (così come, bisogna aggiungere, per l’informazione radio-televisiva pubblica, resasi responsabile di un’edizione del Tg1 delle 13.30 omissiva e manipolatoria fino al grottesco).

Quanto è accaduto a Strasburgo sottolinea per l’ennesima volta due questioni che affliggono fin dall’inizio il governo di centrodestra. La prima questione è rappresentata dal carattere dilettantesco di Berlusconi in quanto uomo politico. Intendiamoci, può essere benissimo che il dilettantismo, apparendo indice di genuinità, sia uno dei segreti del successo elettorale del capo di Forza Italia.

Ma è certo che è una delle cause delle sue figuracce come uomo di governo nonché un fattore destinato ad aggravare permanentemente tutti i problemi della sua immagine. Dilettantismo per esempio è non aver capito, nel caso specifico, che in previsione di critiche e attacchi sicuri al suo esordio sulla scena europea, sarebbe stato conveniente cercare di smussare le une e gli altri accennando con franchezza a certi aspetti anomali della propria figura, inquadrando però i medesimi nella più lunga serie di anomalie che ha caratterizzato la storia italiana dell’ultimo decennio.

Dilettantismo, poi, è non capire che fare le corna o dare del nazista a un oppositore sono tutte cose che possono forse procurare consenso sul teatrino politico di casa ma sulla scena internazionale sono semplicemente rovinose. Già è politicamente gravissimo non aver ancora mosso un dito per risolvere il conflitto d’interessi: farci sopra lo spiritoso e l’insolente è un puro e semplice suicidio.

La seconda piaga aperta nel governo, e che il socialdemocratico signor Schulz non ha mancato di evocare, è costituita dalla Lega: dall’inarrestabile profluvio di dichiarazioni del suo capo, regolarmente improntate alla violenza, alla xenofobia, al più totale disprezzo verso ogni cosa, idea o persona che non gli vadano a genio.

Berlusconi non si accorge che in questo modo la Lega, non da oggi, sta facendo letteralmente a pezzi la credibilità del governo presso una parte decisiva del suo elettorato oltre che fuori dai confini del Paese, come si è visto. Non si accorge che con le sue continue sparate a metà tra Capitan Fracassa e Goebbels, Bossi appare alla fine il vero padrone del governo. Ma quanto può durare ancora tutto ciò? Sta al presidente del Consiglio dimostrare che è ancora possibile cambiare strada, che egli ha la volontà e la capacità di salvare, insieme al significato politico della maggioranza e del suo governo, anche il ruolo del Paese sulla scena internazionale.

Copyright © Il Corriere della Sera. Riproduzione vietata. All rights reserved