(Teleborsa) – Ancora una chiusura pesante per le principali borse del Vecchio Continente, che sembrano ormai essere precipitate in una spirale di vendite. Dall’inizio della crisi greca è stato tutto un susseguirsi di notizie ed eventi più o meno negativi, o comunque visti come tali. Oggi è stata la volta dell’acuirsi delle tensioni tra la Corea del Nord e quella del Sud, ieri ha pesato invece l’annuncio del salvataggio del CajaSur da parte della Banca Centrale spagnola. Gli investitori temono inoltre che le misure anti-deficit che hanno adottato o stanno per adottare i paesi Ue più a rischio possano rallentare la già fragile ripresa ecnomica europea. Nessun segnale positivo sta giungendo poi da Wall Street, che pure si è fatta prendere dal panic selling ignorando spesso buone notizie come quella odierna del balzo della fiducia dei consumatori, al top come non lo era dal 2008. L’aria pessimistica investe innanzitutto l’euro, che viaggia verso il dollaro a quota 1,2252. Trend ribassista anche per il prezzo del petrolio, con il barile di Light Crude a 68,3 dollari. Le vendite hanno colpito tutti i settori, in particolare quello delle auto, delle costruzioni e soprattutto delle banche. Queste ultime soffrono per i timori che il crollo del CajaSur possa essere un chiaro segnale della fragilità del sistema bancario europeo. Maglia nera a Madrid che però si risolleva sul finale dai minimi per chiudere a 9.018 (-2,90%). Pesanti Bruxelles -2,85% a 2.333, Parigi -2,70% a 3.338, Amsterdam -2,72% a 305. Il Ftse100 di Londra abbandona quota 5.000 punti per chiudere a 4.956 punti (-2,24%). Male Francoforte -2,34% a 5.670 e Zurigo -2,06% a 6.078.