(in aggiornamento)
Roma – Il Tesoro ha collocato oggi BTP con scadenza luglio 2014 per un valore di 3,5 miliardi di euro, al rendimento pari al 4,8%. La domanda, secondo quanto scrivono gli analisti di Unicredit, si è attestata a 4,6 miliardi di euro, con un rapporto bid to cover a 1,31, inferiore rispetto a quello di giugno (1,39) e comunque in linea con la tendenza al continuo ribasso della domanda rispetto all’offerta.
Emessi anche BTP decennali con scadenza settembre 2021 per un valore di 2,696 miliardi di euro; il rendimento è balzato al 5,77%, in deciso rialzo – 83 punti base -rispetto al 4,94% dell’ultima asta dello scorso 28 giugno. E quanto è ancora più preoccupante, scrive il Financial Times, è che il rendimento si è attestato al massimo degli ultimi 11 anni.
Secondo i dati resi noti da Bloomberg, tra l’altro, delle dieci emissioni dei titoli a dieci anni che sono state lanciate dal Tesoro nell’arco di quest’anno, sei hanno registrato un rapporto bid to cover di 1,42, e un tasso medio del 4,81%. In quest’ultima asta dei BTP a dieci anni, il bid to cover è stato particolarmente basso, pari all’1,37, anche se in lieve rialzo rispetto all’1,33 dell’asta precedente.
Focus anche sulll’emissione del nuovo BTP a 3 anni, piazzato con un rendimento pari al 4,8%, ovvero in aumento di 110 punti base rispetto al costo di finanziamento dello scorso mese.
Il Tesoro infine ha emesso titoli di stato CCTeu con scadenza aprile 2018 per un valore di 930 milioni di euro a un rendimento del 4,65%. Collocato anche un CCTeu scadenza dicembre 2015 per un valore di 840 milioni di euro. In entrambi i casi, il rapporto bid to cover è stato di 1,75, lievemente migliore rispetto all’esito dell’ultima asta.
Da segnalare che non ci saranno più aste fino alla fine di agosto, visto che il Tesoro ha cancellato l’asta BTP prevista in precedenza per la metà di agosto.
Intervistato dal Financial Times, Nicholas Spiro di Spiro Sovereign Strategy ha messo in evidenza come gli spread BTP/Bund e Spagna/Germania si stanno riducendo in modo notevole. Ed è preoccupante, ha aggiunto Spiro, che sia proprio la parte “soft” dell’Eurozona, “in particolare l’Italia e il Belgio, che stanno soffrendo gli effetti del contagio”.
In generale, gli analisti interpellati sul caso Italia ritengono, conclude il Financial Times, che i mercati non sono convinti che la manovra triennale lanciata dal governo sarà sufficiente a ridurre il debito astronomico dell’Italia.