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UN AGGIOTAGGIO OGNI TRE MESI

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(WSI) – Il Parlamento degli Stati Uniti, accogliendo una richiesta informale che emerge nelle imprese, nelle autorità di regolazione dei mercati e fra gli analisti finanziari, si appresta a modificare le regole sul rapporto contabile e finanziario trimestrale, cui sono tenute in virtù di norme e di prassi le società quotate.

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Il resoconto trimestrale, con gli utili che si accrescono o si riducono rispetto al trimestre precedente e rispetto alle aspettative ha generato una veduta di breve periodo che rischia di deformare le strategie manageriali, che vanno basate su prospettive di maggior respiro. Imprese leader come Pfizer, City Group, Intel, Motorola, Ford e General Motors progettano di passare a un sistema diverso, dove l’elemento decisivo non è l’utile, ma un insieme di indicatori più concreti e legati alla produzione, che saranno poi gli analisti a valutare.

I fondi di investimento speculativi amano la prospettiva di breve termine e sollecitano resoconti trimestrali con buoni utili, che costringono i manager anche a manipolare i bilanci, per evitare di far scendere le loro quotazioni, a causa delle vendite di titoli. Il maggior volume di investimenti non proviene da questi fondi, ma da quelli di medio lungo termine e dalle gestioni di portafogli. Ma la prassi delle trimestrali ha dopato le loro politiche, introducendo in esse elementi di volatilità, in connessione con le oscillazioni dei titoli causate dalle trimestrali. E quindi gli analisti collegati a questi investitori si sono alleati con gli amministratori delle imprese per invocare un sistema meno neurotico.

Quanto ai regolatori dei mercati è probabile che in essi sospettino che queste relazioni incentivino operazioni di aggiotaggio e abusi di informazioni riservate. Se le notizie trimestrali sui profitti hanno così grandi effetti sulle quotazioni delle azioni delle società a cui si riferiscono, è possibile, per chi ne viene a conoscenza in anticipo, effettuare operazioni speculative su titoli. E queste possono essere agevolate anche al modo come vengono commentati i dati, dalle fonti autorizzate e da altri soggetti influenti. Il dibattito americano potrebbe essere utile anche in Italia (dove non c’è obbligo di trimestrale) per migliorare l’informazione periodica ai mercati.

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