Le borse europee proseguono negative l’ultima seduta del 2010, con il Ftse Mib che si conferma il listino peggiore, in perdita dell’1%. Peggiorano anche Francoforte (-1%), Parigi (-0,70%) e Madrid (-0,77%). Londra indicisa con un -0,10%.
Attesa per i nuovi indicatori che arriveranno dal mercato del lavoro americano. Tra questi, sarà reso noto il consueto rapporto sulle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Intanto, la performance dei futures americana è incerta: i futures sul Dow Jones sono in calo di 13 punti (-0,10%), quelli sul Nasdaq perdono 1 punto (-0,03%) e quelli sullo S&P 500 arretrano di 1,20 punti (-0,09%).
Tornando al Ftse Mib si mettono in evidenza solo tre titoli positivi: si tratta di Finmeccanica (+0,47%) e Snam Rete Gas (+0,27%) e Stm che però dopo aver tentato la ripresa rimane ora pressocché invariata. Giù invece soprattutto Exor (-2,16%), Buzzi Unicem (-1,87%), Bulgari (-1,82%), Fondiaria Sai (-1,47%). All’indomani dell’accordo su Pomigliano, perde più dell’1% anche Fiat (-1,47%).
Sul fronte valutario, l’euro è in rialzo sul dollaro a New York a 1,3244 contro gli 1,3136 dollari delle quotazioni Bce di ieri. La divisa europea e’ in lieve rialzo sullo yen a 107,95. Il biglietto verde perde terreno invece contro la moneta giapponese: dopo essere scivolato ai minimi da sette settimane a quota 81,30, ora rimane sotto pressione a 81,48.
Da segnalare che le ultime ore sono state caratterizzate da una decisa vendita di dollari. La valuta Usa è scesa infatti al minimo dallo scorso 13 dicembre nei confronti delle altre maggiori monete. In generale, sul mercato dei cambi, Si è confermata soprattutto la solidità del franco svizzero, contro cui l’euro ha toccato poco fa un nuovo minimo storico, a quota 1,2402. A New York, ora il cross euro/franco svizzero è a quota 1,2450.
Tra le storie di rilievo sul fronte dei mercati azionari, l’attenzione è rivolta a Tokyo, il listino che ha sofferto maggiormente in Asia. La borsa giapponese ha scontato in modo particolare le vendite sui titoli dell’export, causa l’ennesimo apprezzamento dello yen verso il dollaro. L’indice Nikkei ha concluso così gli scambi in flessione dell’1,12 a 10.228,90 punti mentre il più ampio Topix è sceso dell’1,01% a 898,80 punti. In media nel 2010 il Nikkei ha perso il 3% a fronte del guadagno del 19% con cui aveva chiuso il 2009.
In generale, l’Asia non è stata comunque condizionata positivamente da Wall Street, che ha chiuso ieri con rialzi moderati, confermando però anche il momento felice dello S&P 500 (+6,6% a dicembre, il migliori dicembre dal 1991).
L’attenzione degli operatori, con volumi così ridotti, è tutta rivolta al 3 gennaio del 2011, prima seduta del nuovo anno.
Intanto, sui mercati delle commodities, occhio alle quotazioni dell’oro, che sul Comex di New York scendono a 1.411,7, perdendo 1,8 dollari rispetto all’ultima rilevazione di ieri. In rialzo invece l’argento, che aggiorna il record degli ultimi 30 anni, arrivando a quota 30,76 dollari, il prezzo piu’ alto dal marzo 1980, con un rialzo di 5,6 dollari.
Arretra il petrolio sul mercato Nymex di New York. Il greggio con consegna a febbraio viene scambiato infatti a 90,62 dollari al barile, in flessione di 50 centesimi.