
Bologna – Probabilmente la partita più cara nella storia dello sport. Non bastano due quiz di Gerry Scotti, ovviamente vinti, per pagarsi 40 minuti del giocatore più forte del mondo che, in mutandoni e canottiera, infila una sfera di cuoio in un intreccio di cotone. Storia di una follia affascinante, di una scommessa commerciale, da rischiatutto. Claudio Sabatini, imprenditore e proprietario della Virtus Pallacanestro Bologna, ha trovato l’accordo per una
Kobe-night alla modica cifra di oltre 2 milioni di dollari, circa 1 milione e mezzo di euro. Sostanzialmente Kobe Bryant, l’uomo che ha segnato 81 punti nel campionato Nba contro Toronto, seconda prestazione dopo i 100 punti realizzati da Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962, giocherà il 12 ottobre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno contro la Benetton Treviso.
Due milioni di dollari, un bagno di folla, appassionati da tutta Europa, saluti e baci. A meno che, lunedì sera, il lockout Nba non prosegua e Kobe venga fulminato dall’amore, scontatissimo, che tutta Bologna, l’Italia, l’Europa gli tributeranno in quella notte della stella. A quel punto, aggiungendo 1,5 milioni di dollari ai 2 già versati, si continuerà a vivere il sogno sino al 16 novembre. Per assistere alla gara ci vorranno invece dai cento euro, prezzo di un biglietto di gradinata, sino ai mille per un’ambitissima poltrona in parterre. Circa novemila i posti disponibili e, manco a dirlo, sospesi per l’occasione tutti gli ingressi di favore.
Sabatini è da più di un mese al lavoro per realizzare il colpo sportivo del secolo. Tutto nacque in una conferenza stampa di presentazione di Igd, azienda leader dei centri commerciali, tra una tartina e un prosecco. Andrea Tosi, giornalista sportivo bolognese, suggerì a Sabatini, che all’epoca si era visto offrirsi Carlos Delfino, di andare su Manu Ginobili, stella dei San Antonio Spurs. Sabatini chiamò, davanti a tutti i presenti, il manager italiano Capicchioni, ma nella sua testa stava già montando la pazza idea: Kobe Bryant, il campione simbolo del basket planetario, il cestista più famoso del mondo. Nello stesso giorno, l’ex bandiera virtussina Lauro Bon e uomo della partnership commerciale con Canadian Solar (sponsor del Bologna) contattò sulla pagina di facebook Kobe Bryant, lasciandogli il proprio numero di telefono e ricordandogli l’amicizia con il padre.
Da quel momento sono cominciati i contatti con Rob Pelinka, l’agente del giocatore. Per 35 giorni di Kobe in Europa prego inserire il gettone da 3,5 milioni, dollaro più dollaro meno. Per una partita invece basta – per così dire una fiche di 2 milioni di dollari, arrotondati per difetto.Sabatini invita la cittàalla collaborazione economica. I commercianti, l’Ascom, l’Aeroporto di Bologna, Coop.
Tutti a un tavolo per contribuire, una challenge che ha 24 ore di tempo per creare quel tesoretto che possa far arrivare Kobe Bryant. Una lotta contro il tempo, le 20 di questa sera, una sfida per la città di Bologna. Intanto si fa avanti Nicola Pizzoli, del marchio Patasnella, con un buono da 500 mila euro. È la scintilla definitiva. Il patron comincia a contattare aziende piccole, medie, grandi. Si va da una base di qualche migliaio di euro a un massimo di 100 mila euro per avere la propriagriffe dentro l’Unipol Arena su rotor, maxi schermi, aree hospitality. Insomma, la notte di Kobe è diventata un’ enorme operazione di marketing. L’Unipol è la banca d’appoggio, l’hotel I Portici mette a disposizione una suite di 160 metri quadrati, un jet privato sempre disponibile per la moglie di Kobe qualora il giocatore si fermasse più tempo e ancora un’ordinazione pronta alla Cartal di Bologna di 10 mila maglie, a 20 euro, e 8 mila sciarpe a 15 euro.
Sabatini sembra un salumiere, matita dietro l’orecchio, blocchetto dove segnare le entrate per arrivare a quei 2 milioni di dollari, magari qualcosa di più. Bologna è in corsa, Sabatini è il capo gruppo, serve un mobilitazione commerciale per regalare un sogno a tanti. Sarà la notte di Kobe, per la quale qualcuno sta passando diverse notti in bianco.
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(Il Resto del Carlino) – Il Comune di Bologna in campo per l’operazione Kobe Bryant. Questa mattina l’amministrazione cittadina ha riunito le associazioni economiche per verificare la disponibilita’ a mettere in campo la meta’ di quanto serve (l’altro 50% lo sborserebbe il patron della Virtus Claudio Sabatini) per portare a Bologna il fuoriclasse dalla Nba, almeno per una partita. Questa l’ipotesi, comunque milionaria, sulla quale si sta lavorando. Alla riunione di Palazzo d’Accursio erano rappresentate diverse categorie e asset economici, come Legacoop, Cna, Ascom, Camera di commercio, Aeroporto e Fiera. Una disponibilita’ di massima per aiutare la Virtus (si parla, come contropartita, ad esempio di sponsorizzazioni dell’evento) e’ arrivata da parte dei soggetti economici.
L’assessore allo Sport, Luca Rizzo Nervo, esclude invece contributi da parte del Comune. “Si tratta di una iniziativa imprenditoriale e come tale va gestita- spiega- quindi non puo’ prevedere un contributo diretto del Comune in termini economici”. In termini politici si’, visto che l’amministrazione si e’ fatta carico di riunire le categorie, con le quali del resto sono in gioco “impegni che vanno ben oltre Kobe Bryant”. Ora queste “valuteranno se e come aderire” alle richieste di Sabatini.
Bryant si avvicina dopo che l’incontro in America tra giocatori e proprietari non ha prodotto risultati. Così il fuoriclasse potrebbe arrivare già per domenica. “Che io giochi in Italia è molto probabile”, ha confermato Bryant.