Il gruppo editoriale Reuters sta trattando per un scalata da 8,8 miliardi di sterline (pari a circa 13 miliardi di euro o 17,6 miliardi di dollari) da parte del gruppo editoriale canadese Thomson.
Un comunicato congiunto spiega che gli azionisti di Reuters riceveranno 352,5 pence in contanti e 0,16 titoli Thomson per ciascuna azione, per un equivalente di 697 pence per azione in base ai prezzi di chiusura di due giorni fa di Thomson, che diventano 705 pence in base alla chiusura Thomson del 3 maggio scorso, il giorno prima dell’annuncio di un approccio da parte di una parte terza. Il prezzo offerto è del 42 per cento al di sopra della chiusura dei titoli Reuters del 3 maggio scorso.
L’accordo, che dovrà essere sottoposto all’approvazione degli azionisti sia di Thomson sia di Reuters, prevede che la holding della famiglia Thomson, la Woodbridge, detenga circa il 53 per cento del nuovo gruppo, gli altri soci Thomson il 23 per cento e gli azionisti di Reuters il 24 per cento. Il nuovo gruppo allargato si chiamerà Thomson-Reuters, mentre la divisione Thomson Financial insieme alle attività finanziarie e media di Reuters avranno il nome di Reuters. Il nuovo gruppo adotterà i “trust principles” Reuters per salvaguardare l’indipendenza delle notizie Reuters. Il Reuters Founders Share Co., guidato da quindici trustee, detiene una golden share in grado di bloccare offerte ostili.
“Bisogna sottolineare che con le discussioni a questo stadio non può essere garantito che l’accordo venga raggiunto. Nessuna transazione verrà annunciata senza il sostegno della Reuters Founders Share Company”, è scritto nel comunicato congiunto. L’attuale presidente e amministratore delegato di Thomson, Richard Harrington, lascerà l’incarico di amministratore delegato del nuovo gruppo all’attuale amministratore delegato di Reuters, Tom Glocer. Le sinergie dovrebbero superare i 500 milioni di dollari annui entro tre anni dal completamento della fusione. Il nuovo gruppo avrà circa il 34 per cento del mercato globale in termini di “market data”, leggermente avanti rispetto al rivale Usa Bloomberg, la cui quota è del 33 per cento. In base ai termini dell’accordo, le due società manterranno la quotazione nelle rispettive Borse.