Il Financial Times riprende le voci di mercato, già circolate in passato, di un interesse Finmeccanica sulla società della difesa britannica Qinetiq, che due giorni fa è stata ben comprata e ieri ha accelerato ulteriormente, segnando un rialzo superiore al 4 per cento.
Secondo il giornale, gli operatori della City non sarebbero sorpresi da un’intesa, dato che il gruppo italiano, guidato da Pier Francesco Guarguaglini, ben noto nel Regno Unito dopo l’acquisto di AgustaWestland, è interessato a crescere in quel mercato. “Il solo ostacolo a un’offerta – scrive il quotidiano – potrebbe essere il Governo britannico ancora detentore di una golden share in Qinetiq”, che ai prezzi attuali capitalizza oltre 1,3 miliardi di sterline. “I trader pensano che a inizio mandato Gordon Brown (il premier inglese, ndr) potrebbe essere riluttante a dare il via libera a un accordo così delicato”, prosegue il giornale.
Qinetiq è nata da una costola dell’ex agenzia governativa Dera nel 2001 ed è attiva in tecnologie della difesa diverse, dagli schermi a cristalli liquidi ai radar a microonde al software per la sicurezza. Ieri il titolo sale a Londra, ma ha toccato quota 205 pence prima con volumi vivaci, mentre due giorni fa ha accumulato un rialzo di quasi il 3 per cento. Il range di quotazione dell’anno è stato tra 160 e 219,5 pence. Per altri motivi, in un mercato negativo la giornata è ieri molto positiva anche per Finmeccanica, che è stata promossa a “buy” (comprare, ndr) da Ubs con target a 27 euro da 25. Secondo un trader milanese, “in molti hanno sottostimato il suo potenziale tecnologico e, quindi, di mercato. Il titolo è scappato, ma potrebbe avere ancora molta strada”. I prezzi delle azioni si sono riavvicinanti al massimo annuo del 18 giugno scorso, che è stato a quota 24 euro, con scambi vivaci. Non è stato possibile avere un commento da Finmeccanica.