Il Lse, il mercato azionario britannico, decide di aumentare il programma di buy-back, cioè di acquisto di azioni proprie, fino a un controvalore di 250 milioni di sterline (in aggiunta ai 50 milioni già deliberati), per contrastare l’Opa ostile del Nasdaq Stock Exchange, prorogata al 26 gennaio prossimo. Al tempo stesso, la Borsa inglese fa sapere che prevede un forte incremento dell’attività di trading elettronico, con la conseguenza che alla luce di queste indicazioni l’offerta da complessivi 2,7 miliardi di sterline presentata dal listino tecnologico statunitense risulterebbe del tutto inadeguata. Quello di ieri è un ulteriore sviluppo della strategia adottata dall’amministratore delegato del Lse, Clara Furse, che negli ultimi due anni respinge ben cinque tentativi di scalata, di cui due formalizzati proprio dal Nasdaq. Nei giorni scorsi il Lse annuncia un aumento del dividendo di almeno il 50 per cento e una crescita dei profitti trimestrali di poco inferiore al 10 per cento. Intanto Moody’s pone sotto revisione il rating di Lse.
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