I giovani lettori di mezzo mondo aspettano di conoscere le ultime avventure di Harry Potter, ma nell’attesa il suo editore è costretto a rivedere i conti. La britannica Bloomsbury, famosa per la serie di romanzi sul piccolo mago, lancia un allarme utili. Causa: un anno senza una nuova “puntata” di Harry Potter, la creatura di Joanne Kathleen Rowling che traina la casa editrice in vetta alle classifiche delle vendite. Il primo episodio delle avventure di Harry Potter esce nel 1997 (tradotto in Italia nel ’98 da Salani) e subito diventa un fenomeno letterario. Grande successo hanno anche i cinque volumi successivi, pubblicati ogni anno a eccezione del 2002, 2004 e 2006. Il sesto volume della saga, “Harry Potter e il principe mezzosangue”, esce infatti a luglio 2005 in Gran Bretagna approdando in Italia il giorno della Befana del 2006. Ora, senza novità della Rowling in uscita, Bloomsbury dichiara che le vendite per Natale non vanno troppo bene e questo potrebbe ridurre gli utili dell’anno. La reazione del mercato azionario non si fa attendere e il titolo perde il 32 per cento alla Borsa di Londra. Nelle stime della società l’utile prima delle imposte potrebbe scivolare a 5 milioni di sterline, pari a circa 7,4 milioni di euro, contro i 20 milioni attesi dagli analisti. Non resta quindi che attendere il prossimo miracolo compiuto dalla penna della scrittrice: alla saga manca il settimo libro e sicuramente quando apparirà i profitti torneranno a crescere.
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