British Petroleum, un autentico colosso mondiale nel settore degli idrocarburi, decide di entrare nel mercato del Gpl (gas di petrolio liquefatto) italiano. Sceglie Cremona, precisamente il deposito dell’Abibes al Porto canale, quale piattaforma e testa di ponte per l’intero Nord Italia. Un fatto di straordinaria importanza per l’Abibes, che vedrà crescere il proprio peso in un settore, quello del gas, sempre più strategico. Grazie all’accordo, British Petroleum, in base ai dati diffusi a suo tempo dalla stessa Antitrust, verrà a detenere una quota di circa il 20-30 per cento della capacità totale di stoccaggio primario di Gpl disponibile nell’Italia centro-settentrionale, la restante capacità facendo capo all’Eni per il 34 per cento, alla Liquigas per il 10 per cento, all’Erg per il 5 per cento, alla Tamoil per il 4 per cento e per quote inferiori al 3 per cento ad altri operatori. Il tutto collocato in una posizione nevralgica, nel cuore della Pianura Padana, ben posizionato anche in vista di eventuali esportazioni. Il deposito di Cremona, un autentico gioiello tecnologico, può essere rifornito indifferentemente via terra per ferrovia e via acqua, tramite il Po e il canale artificiale Fissero-Tartaro-Canal Bianco, grazie a una poderosa flotta di navi cisterna.