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Ue: le opzioni per evitare il peggio

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(WSI) – Tassi di interesse:in area Euro i tassi di mercato governativi e swap ieri sono saliti su tutta la curva a fronte di un incremento dei listini azionari. Sui periferici, dopo un inizio di seduta in forte allargamento che ha portato lo spread Italia-Germania sopra i 200 pb, la seduta è continuata con un repentino calo dei differenziali. A condizionare questo movimento è stato inizialmente il buon esito delle aste sui titoli a breve italiani e spagnoli.

Successivamente nel pomeriggio un articolo del Wsj on line ha riportato indiscrezioni secondo cui, nella riunione dell’Ecofin di lunedì prossimo, si discuterà di tre ipotesi: 1) allargamento del fondo Efsf; 2) possibilità che lo stesso EFSF acquisti bond dell’area Euro sul mercato secondario, analogamente a quello che sta già facendo la Bce; 3) riduzione dei tassi praticati nei piani di salvataggio.

Quest’ultima indiscrezione è stata ripresa anche dal quotidiano tedesco Die Welt. Il Commissario agli Affari Economici Rehn in un’intervista ad FT si è mostrato sulla stessa linea, dichiarando che la capacità del fondo potrebbe essere allargata così come il raggio delle sue attività.

In Portogallo, la Banca Centrale nel bollettino economico invernale ha fortemente ridotto le stime sul pil del 2011 portandole da 0% a -1,3%. Oggi molto attesa è l’asta portoghese sui titoli 2014 e 2020 per un ammontare di 0,75-1,25 Mld€. Oltre al Portogallo anche la Germania oggi emetterà fino a 6 Mld€ del nuovo Bobl 2016 e fino ad 1 Mld€ del titolo 2020 legato all’inflazione.

Negli Usa tassi in rialzo in un contesto di lieve recupero dei listini azionari che ieri sono stati caratterizzati da ampie escursioni giornaliere nella seconda parte della giornata. Il comparto telefonico è risultato il peggiore all’interno dell’indice S&P500, in conseguenza principalmente del rialzo dei tassi dei Treasury che riduce l’appetibilità dei comparti a più elevato dividend yield. L’emissione da 32Mld$ di Treasury triennali ha riscontrato una buona accoglienza.

Nel frattempo le dichiarazioni da parte dei nuovi membri votanti della Fed, sta evidenziando un tendenziale maggiore supporto al QE2. Plosser, presidente della Fed di Filadelfia, che lo scorso anno si era detto contrario al secondo piano Fed, ha ieri evidenziato toni più morbidi sul tema, dichiarando : ” Non avrei voluto il QE2, ma questo non vuol dire che io intenda ora frenarlo”. Inoltre ha aggiunto che le politiche di “Stop and go” sono dannose. Oggi è attesa l’emissione di Treasury decennali. Sul fronte macro l’attenzione sarà sul Beige Book il cui contenuto sarà la base di discussione della prossima riunione Fed del 26 gennaio.

Valute: euro in marcato recupero vs dollaro arrivando questa mattina in prossimità di 1,30. Il movimento si è verificato contestualmente alla pubblicazione delle indiscrezione da parte del Wsj secondo cui in ambito europeo potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di incremento e/o di diverso utilizzo del fondo EFSF, in vista dell’Ecofin del prossimo lunedì.

Nel breve il primo livello di resistenza si colloca a 1,3075. Euro in recupero anche vs Yen con prima resistenza a 108,50. Lo Yuan è tornato ad apprezzarsi negli ultimi due giorni. La Bank of China, una delle principali banche controllate per il 70% dal governo cinese, ha ieri annunciato che consentirà ai propri clienti Usa di negoziare lo Yuan. Si tratta di una mossa che si inquadra in una progressiva rimozione di limiti alla negoziazione dello Yuan in vista di un maggiore utilizzo della valuta cinese negli scambi internazionali.

Materie Prime: ieri chiusura di giornata positiva per le principali commodity. In rialzo i metalli industriali con il nickel che ha realizzato la migliore performance della giornata (+3,5%) in seguito ad una riduzione della scorte all’Lme. Misti gli agricoli con zucchero e cotone che guadagnano rispettivamente il 3,2% e il 2,8%, negativi invece grano (-1%) e soia (-1,7%). Tra gli energetici, il greggio Wti ha chiuso ieri in positivo (+2,1%) sopra quota 91$/b. In rialzo anche i preziosi con l’argento che guadagna il 2,2% e l’oro (+0,7%) che si mantiene al di sopra dei 1380 $/oncia. Un esponente del World Gold Council ha anticipato che nel 2010 le importazioni di oro dell’India (principale consumatore al mondo) avrebbero raggiunto il livello record sostenute soprattutto dalla domanda per investimenti.

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