Mercati

Ubs: imminente pericolo di bolla immobiliare in Svizzera

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Zurigo – Il pericolo di una bolla c’è; anzi, è più grande di prima. Secondo l’Ubs lo Swiss Real Estate Bubble Index nel primo trimestre 2012 è avanzato di 0,15 punti a 0,95 punti, avvicinandosi cosi’ alla soglia di rischio. La banca considera che vi sia una situazione di rischio con valori superiori a 1. Gli esperti dell’istituto si attendono il superamento di tale limite nel trimestre corrente.

L’indice – ricalcolato fino al 1982 – aveva raggiunto il massimo di 2,5 punti all’inizio degli anni Novanta, al momento del picco dell’ultima bolla immobiliare elvetica. Il nuovo consistente incremento dell’indice è determinato dal rincaro delle abitazioni in proprietà (+6,3% per gli appartamenti e +4,6% per case unifamiliari, rispetto a un anno fa) e dall’inarrestabile crescita dell’indebitamento ipotecario, insieme alla sempre più attrattiva scelta degli immobili come opzione d’investimento, osserva l’Ubs.

Se si confrontano i rincari reali per un’abitazione in proprietà nella fascia di prezzo intermedia (pari a oltre il 21% di acquisto negli ultimi quattro anni) con quelli degli anni ’80, l’evoluzione attuale è analoga a quella segnata nel periodo 1984-1988. Nonostante la domanda inarrestabile, al momento gli esperti della banca non si aspettano sviluppi come nel biennio 1989-90, con prezzi saliti alle stelle.

E’ possibile, tuttavia, che i prezzi manterranno l’attuale ritmo di crescita ancora per qualche anno e che quindi il ritorno a un livello maggiormente giustificato sulla base dei dati fondamentali si traduca un periodo di flessione altrettanto prolungato.

Il numero di regioni con rischio sostanziale di correzione dei prezzi delle abitazioni in proprietà si è allargato. In queste zone critiche vive attualmente circa il 26% dell’intera popolazione svizzera. Considerata la loro importanza nazionale, le regioni di Zurigo, Ginevra e Losanna sono ancora quelle maggiormente a rischio in Svizzera.

Anche Zugo, Pfannenstiel, Zimmerberg, March, Vevey, Morges e Nyon, unitamente alle regioni turistiche di Davos e dell’Alta Engadina, rientrano nella categoria delle regioni critiche. Il Ticino non è invece considerato né a rischio, né da monitorare.