(Teleborsa) – Ubi Banca archivia i primi sei mesi dell’anno con un utile netto a 102,1 milioni di euro rispetto ai 125,9 milioni conseguiti nel primo semestre del 2009. I Proventi operativi flettono del 13,9% a 1.723 milioni, il margine d’interesse scende del 17,2% a 1.050,8 milioni, mentre le commissioni nette migliorano del 3,8% a 607,6 milioni. I crediti alla clientela salgono del 3,4% a 100,2 miliardi con incremento della quota di mercato al 6,24% (6,04% nel giugno 2009), la raccolta indiretta segna un +4% a 78,5 miliardi, quella diretta si attesta a 103,4 miliardi di euro, segnando un’evoluzione del 7,5% rispetto a giugno 2009 (+6,3% rispetto a dicembre 2009). Il Core Tier 1 si attesta al 7,34%, il Tier 1 al 7,86% e il Total capital ratio all’11,86%, in presenza di una crescita degli impieghi e includendo la quota di competenza del semestre di un’ipotesi di dividendo. Al 30 giugno 2010, il patrimonio netto consolidato del Gruppo UBI Banca, escluso l’utile di periodo, si attesta a 10.868 milioni di euro (10.943 a giugno 2009 e 11.141 milioni di euro a fine dicembre 2009). “Il contesto economico del secondo semestre dell’anno inizia a mostrare alcuni segnali positivi indotti dall’incremento della domanda da parte delle principali economie emergenti verso alcuni Paesi dell’area Euro, Italia inclusa, che ha iniziato a mostrare un significativo recupero della produzione industriale, trainata da una ripresa delle esportazioni” si legge in una nota che accompagna il bilancio. “Anche la recente, leggera, evoluzione dei tassi di mercato evidenzia la prima inversione di tendenza dal 2008, con un movimento al rialzo del tratto a più breve termine della curva (scadenze 1-3 mesi). I dibattiti in corso in questi giorni all’interno delle maggiori Banche Centrali sui tempi e le modalità di exit strategy non consentono ancora di fare previsioni sull’evoluzione dei tassi. Comunque le equilibrate manovre di repricing in corso di attuazione da parte del Gruppo sia sul margine d’interesse che sul margine da servizi dovrebbero, a parità di condizioni, permettere il progressivo miglioramento dei proventi operativi. Tali manovre posizioneranno comunque il Gruppo su livelli competitivi di pricing al fine di non frenare la crescita di quote di mercato in corso. Proseguirà la politica di contenimento del costo del personale. Nel secondo semestre questa componente di costo inizierà a beneficiare dei risparmi connessi agli esodi, frutto del recente accordo sindacale, la cui piena manifestazione avrà luogo nel 2011. Con riferimento al costo del credito, non sono presenti al momento elementi di peggioramento rispetto alla dinamica del primo semestre”.
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