Milano – Partenza ancora in flessione per le borse del Vecchio Continente (fari puntati sempre su Milano dopo i tonfi degli ultimi giorni) con gli investitori convinti che la crisi del debito della zona euro si stia allargando.
Ieri Wall Street ha chiuso in rosso (Dow Jones -1,2%, S&P500 -1,81%, Nasdaq100 -1,82%) spaventata al contempo dai problemi interni (l’accordo sul debito tarda ad arrivare quando mancano solo 20 giorni al default) e dalle possibilità che l’italia venga risucchiata nella crisi del debito sovrano, quest’ultimo motivo è anche alla fonte del crollo dell’Asia-Pacifico (Nikkei -1,43% sotto quota 10.000 pts, Hong Kong cede al momento oltre il 2%, sotto pressione anche Sidney e Shanghai).
Alcoa ha aperto ufficialmente la stagione delle trimestrali negli Stati Uniti: ieri sera a mercati chiusi il colosso dell’alluminio ha annunciato di avere archiviato il secondo trimestre con profitti raddoppiati e pari a USD322 mln, o USD0,28 per azione, in salita rispetto ai USD136 mln, o USD0,13, registrati un anno fa. Escluse le poste non ricorrenti, l’utile per azione (Eps) si è invece attestato a USD0,32, deludendo le attese del mercato pari a USD0,33. Migliori delle aspettative invece le vendite che nel periodo sono salite del 27% a USD6,59 mld (consensus a USD6,31 mld).
EVENTI SOCIETARI
CIR (EUR1,66): i legali della holding della famiglia De Benedetti hanno chiesto la copia autentica della sentenza d’appello. Secondo Mf i giudici avrebbero concesso a Fininvest solo cinque-sette giorni per pagare Cir.
PARMALAT (EUR2,40): oggi CdA per la nomina dell’AD.
UBI BANCA (EUR3,48): con la chiusura dell’offerta dei diritti inoptati e a seguito della sottoscrizione del 5,54% delle nuove azioni da parte delle banche del consorzio di garanzia, l’aumento di capitale risulterà integralmente sottoscritto.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Dopo l’Eurogruppo di ieri, oggi a Bruxelles si tiene la riunione dell’Ecofin. Sul tavolo dei ministri finanziari il dossier Grecia e ora anche l’Italia, che ieri ha subito un altro attacco della speculazione. Nessun passo concreto per il secondo piano di aiuti alla Grecia e per la stabilizzazione dei mercati del debito. I ministri finanziari della zona euro si sono detti pronti a garantire fondi a tassi meno pesanti, scadenze più lunghe e un meccanismo d’emergenza più flessibile in tempi brevi, senza però fornire scadenze certe. Tuttavia, nonostante la netta opposizione della Bce, l’Eurogruppo ha evitato di escludere la possibilità di un default selettivo della Grecia per riportare il debito del paese su un sentiero di sostenibilità.
Tassi invariati in Giappone al termine della due giorni di riunioni del comitato di politica monetaria della BoJ, che ha migliorato la propria visione sull’economia del paese. In Germania l’indice del prezzi al consumo (diffuso stamane) è salito a giugno dello 0,1% su mese e del 2,3% su anno, confermando i dati preliminari.
Analoghi i dati anche per l’inflazione in Francia.
Pochi i dati macro in agenda oggi, tra cui l’inflazione e la bilancia commerciale nel Regno Unito: quest’ultimo dati è in arrivo anche negli Stati Uniti (attese per -USD44 mld).
Il cambio Eur/Usd quota 1,3940 mentre il petrolio Wti scambia a USD94,30 al barile.
Il Bund Future tedesco è stamane positivo a 129,50 (+0,30%).
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