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UBI Banca: 2010 anno nero, ma ormai e’ alle spalle

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Milano – Avvio poco mosso per le borse del Vecchio Continente dopo il close positivo dell’azionario Usa (Dow Jones +0,91%, S&P500 +0,92%, Nasdaq100 +1,59%) e quello contrastato per l’Asia-Pacifico (Nikkei su dello 0,74% sulle speranze di una soluzione alla crisi debitoria greca, anche se la salita dell’indice è stata limitata dalle prese di beneficio in prossimità dei massimi delle ultime tre settimane, volatile Shanghai zavorrata da finanziari ed energetici).

Ieri Nike ha riportato risultati per il 4Q fiscale sopra le attese: in dettaglio, l’un utile netto è stato di USD594 mln, o USD1,24 per azione, in rialzo del 14% rispetto allo stesso periodo del 2010 e contro attese per un Eps di USD1,17.

EVENTI SOCIETARI

BPM (EUR1,552): gli analisti di Citigroup hanno tagliato il target price da EUR2 a EUR1,4, il rating è sell.

FIAT (EUR7,09): le immatricolazioni di veicoli commerciali nei Paesi Ue hanno registrato nel mese di aprile una crescita del 25,1% rispetto al corrispondente mese del 2010.

PARMALAT (EUR2,592): attesa l’assemblea ordinaria e straordinaria. Per diversi quotidiani i francesi dovrebbero conquistare 9 degli 11 posti in consiglio, nonostante la presenza consistente dei fondi stranieri attesa in assemblea.

UBI BANCA (EUR3,814): in un’intervista a Il Sole 24 Ore, l’AD Victor Massiah, commentando le indiscrezioni su un’eventuale aggregazione con Bpm, ribadisce che “l’espansione di Ubi procede per linee interne” e dice che l’anno peggiore è stato il 2010 ed è ormai alle spalle.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Giornata avara di dati macro di rilievo fatta eccezione per il dato finale sul PIL del 1Q in UK che è visto a 0,5%, in linea con le rilevazione precedente e per l’indice relativo alla fiducia dei consumatori Usa che a giugno dovrebbe attestarsi a 60.5 pts, in calo rispetto ai 60.8 della rilevazione precedente.

Euro ancora vulnerabile in vista del verdetto del parlamento greco sul programma di rientro del deficit nonostante la proposta francese sul rollover del debito greco, mentre lato commodities i derivati sul greggio restano prossimi ai valori della chiusura precedente.

Avvio poco mosso per il future sul Bund tedesco a 126.90.

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