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TUTTO QUEL CHE DOVETE SAPERE SUGLI ETF

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(WSI) – Sono ormai 24 gli ETF (Exchange-Traded Fund) quotati sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana. Tutti questi strumenti, che possono essere considerati un’innovativa tipologia di Fondo, sono autorizzati dalla Banca d’Italia e dalla Consob e sono conformi alle Direttive Comunitarie, o, come si usa dire, armonizzati.

Gli ETF replicano l’andamento di un indice benchmark grazie alla gestione passiva, e quindi per l’investitore è possibile operare su una molteplicità di aree geografiche, comparti e strumenti diversi (gli Etf non sono infatti solo relativi al mercato azionario italiano, ma replicano l’andamento di indici riferiti alle principali aree geografiche, tra cui la Cina, di indici riferiti a comparti delle borse dell’area euro, come le small cap e le mid cap, ed anche di indici relativi alle obbligazioni corporate in euro od ai titoli di stato, sempre denominati in euro).

Per l’investitore questa molteplicità di scelta, se da un lato rappresenta una opportunità di diversificazione del portafoglio, dall’altro diviene fonte di dubbi sulla opportunità di intervenire su di uno strumento piuttosto che su di un altro. Un metodo per cercare di individuare le migliori opportunità, anche se limitatamente all’orizzonte temporale per il quale ha senso operare questo tipo di analisi, quindi il medio termine (massimo 3 mesi quindi) è quello dello studio della forza relativa che ciascuno di questi Etf esprime nei confronti di uno strumento unico, scelto come benchmark.

Per tentare questo tipo di esercizio la scelta è caduta, per il benchmark, sull’Ishares S&P500, che replica l’andamento dell’indice S&P500 americano (codice di negoziazione IUSA), nei confronti del quale sono quindi stati valutati tutti gli altri Etf quotati.

Al di la delle osservazioni che è possibile fare sui singoli strumenti, da questa analisi della forza relativa di tutti gli Etf considerati nei confronti dell’indice che meglio rappresenta la condizione dei mercati azionari nel loro complesso, si ricava un quadro di insieme abbastanza chiaro: solo gli Etf relativi agli altri indici americani rappresentati, quindi il Dow Jones Industrial ed il Nasdaq, nonchè il comparto tecnologico Usa (per il quale il benchmark utilizzato è l’indice Msci Usa Information Technology), l’Etf della borsa giapponese (il cui benchmark è l’indice MSCI Japan) ed infine l’Etf relativo alle obbligazioni corporate in Euro mostrano attualmente una situazione di forza relativa cedente rispetto allo S&P500, in altre parole tendono a sotto performare l’indice delle 500 blue chip americane.

Tutti gli altri strumenti analizzati evidenziano invece un quadro di forza relativa a loro favorevole. In generale sembra quindi che dovendo scegliere un’area dove operare, questa sia l’Europa, oppure la Cina (rappresentata dall’ETF solo di recente quotato sull’MTA che ha come benchmark l’indice Xinhua China 25). Per quello che riguarda i mercati obbligazionari invece è meglio concentrare l’attenzione sui bond governativi piuttosto che sui titoli corporate, e sulle scadenze vicine piuttosto che su quelle più lontane.

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