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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro tasso decennale in calo questa mattina fino al 4% dopo le notizie finanziarie Usa del week end. Sul fronte macro la produzione industriale dell’intera area a luglio ha registrato un brusco calo con una penalizzazione del comparto dei beni capitali. Male anche il dato sulla produzione italiana che ha registrato il terzo calo consecutivo. Oggi l’attenzione sarà rivolta alle notizie provenienti da Wall Street ed al calo del prezzo del greggio. Sul decennale il supporto si colloca a 4%.
Negli Usa le notizie del week end hanno fortemente scosso i mercati questa mattina. Le notizie rilevanti sono diverse: 1) la richiesta di amministrazione controllata da parte di Lehman (capitolo 11), dopo il fallimento delle trattative per trovare un possibile acquirente; 2) l’acquisto di Merrill Lynch da parte di Bank of America per 50Mld$ mediante uno scambio azionario; 3) il rifiuto da parte di AIG, la più grande compagnia assicurativa Usa, di un’iniezione di liquidità da parte del fondo di private equity J.C.Flowers e la contestuale richiesta (secondo quanto riportato da Wsj) di un prestito ponte da 40Mld$ presso la Fed, in attesa di porre in essere un drastico piano di dismissioni;
4) l’annuncio della Fed di un ampliamento dell’entità (portata a 200Mld$) e della tipologia di collateral accettato nelle operazioni di rifinanziamento, fino ad includere anche le azioni, una decisione quest’ultima avente scadenza 30 gennaio 2009; 5) creazione di un fondo da 70Mld$ da parte di un pool di banche mondiali cui attingere per far fronte a temporanee carenze di liquidità.
Di tutte queste notizie, quella su cui si concentra nel breve maggiormente l’attenzione è indubbiamente quella inerente Lehman, la prestigiosa banca di investimento Usa fondata nel 1850. Nel corso del fine settimana è stata tenuta una c.d. netting trading session per cercare di ridurre la minimo il rischio di posizioni aperte sull’imponente mercato dei CDS avente come controparte Lehman.
Il punto cruciale rimane soprattutto la gestione dell’eventuale liquidazione degli asset a forte rischio detenuti da Lehman ed aventi come sottostanti mutui sia commerciali sia residenziali. Si tratta di un punto importante in quanto i prezzi di vendita potrebbero diventare il riferimento per titoli analoghi detenuti da altre banche comportando potenziali ulteriori svalutazioni. L’atteggiamento del Tesoro e della Fed questa volta è stato intransigente e finalizzato verosimilmente ad evitare l’instaurarsi di un atteggiamento degli operatori volto ad immaginare sempre la presenza della mano pubblica in caso di fallimenti eccellenti, dopo l’esperienza di Bear Stearns e delle due agenzie sui mutui. A questo punto, l’incontro della Fed di domani riveste importanza soprattutto in seguito alle vicende finanziarie. Qualche analista arriva ad ipotizzare un taglio dei tassi.
Sul mercato obbligazionario l’effetto questa mattina è evidente: forte irripidimento della curva con marcato calo dei tassi. Il supporto importante è a quota 3,40%.
Valute: Dollaro in marcato deprezzamento questa mattina verso Euro fino a sfiorare la soglia di 1,45 (1,4480). Successivamente il movimento è in parte rientrato fino a circa 1,43. Sul Dollaro incide la percezione di un forte ulteriore deterioramento del contesto finanziario Usa che sul mercato obbligazionario negli ultimi giorni aveva invece assunto la forma di un incremento del costo della protezione dal rischio default sui Treasury.
In attesa di verificare le reazioni sul mercato azionario nel pomeriggio, le principali due resistenze si collocano a 1,4360 e 1,45. Le vicende Usa del week end hanno avuto un impatto anche sullo Yen che si è apprezzato in modo deciso verso Usd sfiorando quota 105. Incide in questo caso il rientro di parte dei carry trade in un clima di maggiore avversione al rischio. Il movimento di oggi apre lo spazio per la prosecuzione fino in area 104.
Materie Prime: la settimana si è conclusa con un rialzo tutti i prezzi delle commodities la cui domanda è stata supportata dal Dollaro debole. In particolare la soia è salita venerdì del 22,53% per le speculazioni dovute al timore che l’ammontare del raccolto sia minore del previsto. In aumento anche il mais a causa dei possibili danni che l’uragano Ike potrebbe provocare ritardando la coltura degli Stati Uniti. In forte aumento gli industriali ed i preziosi: zinco (+5,14%), piombo (+4,67%), oro (+2,55%) e argento (+2,34%). In mattinata si è invece assistito ad un calo del prezzo del greggio Wti sceso sotto la soglia dei 99 $ dopo le prime indicazioni secondo cui l’uragano Ike ha evitato le infrastrutture della costa del golfo e dopo l’apertura del Dollaro in deprezzamento.
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