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Tutti i numeri della manovra bis: fino a 6 miliardi di nuove tasse

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Roma – La riforma assistenziale e fiscale potrebbe prevedere un aumento dell’Iva al posto di un riduzioni dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale. E’ quanto si legge nella Relazione tecnica alla manovra che anticipa il pareggio di bilancio al 2013 al punto relativo alla delega per la riforma fiscale e assistenziale.

Rispetto a quanto previsto nella manovra di luglio la disposizione in esame anticipa al 2012 l’effetto di 4 miliardi precedentemente previsto per il 2013, rimodula l’effetto per il 2013 (il maggior gettito passa da 4 miliardi a 16) e conferma gli effetti finanziari positivi stimati a decorrere dal 2014 (pari a 20 miliardi annui).

Pertanto l’incremento recato dalla nuova norma è pari a 4 miliardi nel 2012 e 12 miliardi nel 2013. Nessun effetto è previsto per l’anno 2014 e gli anni successivi.

E’ inoltre previsto, dicono i tecnici dell’Economia, che “in alternativa, anche parziale, alle riduzioni dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale,…possa essere disposta, con decreto del Presidente del consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Economia, la rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l’accisa. Tale alternativa agevola sicuramente il raggiungimento dell’obiettivo di realizzazione degli effetti finanziari positivi indicati dallo stesso comma”.

La nuova norma rafforza anche la clausola di garanzia sul raggiungimento dei risparmi finanziari prevedendo, in caso di necessità, anche l’eventuale differimento del pagamento della tredicesima mensilità dovuta ai pubblici dipendenti, in 3 rate annuali posticipate.

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Roma – L’aumento dell’età pensionabile delle donne frutterà risparmi per 4 miliardi di euro in cinque anni. Il contributo di solidarietà porterà nelle casse dello Stato 3,8 miliardi di euro in tre anni, la Robin Hood Tax 3,6. L’anno prossimo, 19 mila statali saranno toccati dallo “slittamento” del pagamento del Tfr. Emergono le prime cifre sulla modifica degli studi di settore, sulla quale finora il governo non aveva fornito dettagli. L’incasso previsto è di 823 milioni di euro. Tra gli enti da sopprimere figurano anche diversi centri di ricerca. Sono alcuni dei dati contenuti nella Relazione tecnica che accompagna la manovra finanziaria.

La Relazione non affronta però il tema della stangata prossima ventura, quella determinata dai tagli dei trasferimenti agli enti locali, che inevitabilmente si tradurranno in maggiori imposte e minori servizi. Il governo deve capire “che la lotta ai tagli ai Comuni e alle Regioni sarà la nostra linea Maginot”, afferma Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente dell’Anci, e responsabile della Finanza locale per l’associazione dei comuni italiani. Tra il 22 e il 24 agosto, annuncia, “terremo un Direttivo che riunirà tutti i sindaci che dovranno scegliere quali forme di lotta adottare”.

Va all’attacco anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani: “Visto che il decreto sulla manovra è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri viene da chiedersi:c’erano le controfigure? Possibile che dopo poche ore la manovra non sia più figlia di nessuno? La verità è che un governo di sopravvissuti può solo scrivere le sue decisioni sulla sabbia”. Bersani pone due condizioni per aprire una discussione con la maggioranza nell’iter parlamentare della manovra: “Questa volta il contributo di solidarietà devono darlo gli evasori; questa volta ci deve essere nella manovra qualche cosa di strutturale per l’equità fiscale e per la crescita e il lavoro. Se non c’è questo, faranno da soli e con una opposizione che si farà sentire”.

Contributo di solidarietà. Secondo la Relazione tecnica allegata alla manovra, il contributo di solidarietà, esteso ai privati, darà un gettito di 3,817 miliardi di euro in tre anni. In dettaglio: 674,4 milioni nel 2012, 1.557 nel 2013 e 1.586 nel 2014.

Tfr dei dipendenti pubblici. Lo slittamento di 24 mesi dell’erogazione del Tfr per gli statali, che scelgono il pensionamento anticipato, interesserebbe circa 19.000 lavoratori nel 2012. “Tale numero si riduce poi con riferimento a coloro che maturano i requisiti minimi nel 2013?, si legge nella Relazione, “per effetto dell’innalzamento dei requisiti per tale anno, per ritornare a livelli attorno ai 21.000-22.000 nel 2014?. Per i pensionamenti di vecchiaia o per limiti di servizio, il Tfr slitta di 6 mesi e riguarda “circa 16.500 gradualmente crescenti a circa 35.000, tenuto conto che una parte dei soggetti in esame manifesta la propensione di accedere al pensionamento successivamente alla maturazione dei requisiti minimi”.

Tassazione delle rendite finanziarie. La norma che armonizza la tassazione delle rendite finanziarie al 20%, con esclusione dei titoli di Stato, a regime, porterà nelle casse dello Stato 1,919 miliardi di euro. Tenendo conto delle “minori ritenute da scomputare ai fini delle imposte sui redditi”, il gettito arriva per la precisione a 1,942miliardi. Per il 2012 e il 2013 il gettito è però di 1,494 e 1,724 miliardi di euro. Poi dal 2014 la norma entra a regime.

Enti soppressi. La norma della manovra che abolisce gli enti con meno di 70 addetti non ha una deroga, come invece un precedente provvedimento analogo, per gli enti di ricerca. Quelli che rientrano nei limiti fissati rischiano quindi la soppressione. Sul gettito garantito dal provvedimento, la Relazione tecnica non azzarda previsioni: “La disposizione determina un risparmio certo che scaturisce dal venir meno degli oneri finanziari connessi con i costi di funzionamento dell’ente, nonché di quelli legati ai compensi previsti per gli organi collegiali. In via prudenziale si ritiene di quantificare gli effetti di risparmio a consuntivo”, cioè quando gli enti saranno effettivamente soppressi.

Robin Hood Tax. L’aumento dell’addizionale Ires alle aziende energetiche porterà nel 2012 1,880 miliardi di euro, e 900 milioni sia nel 2013 che nel 2014. “Gli effetti relativi all’anno 2012 non sono contabilizzati ai fini del miglioramento dei saldi”, si legge nella Relazione tecnica che accompagna la manovra, “atteso che le maggiori entrate potranno essere destinate” per ridurre i tagli operati a ministeri e enti territoriali. Gli effetti relativi al 2012, si legge, “non sono contabilizzati ai fini del miglioramento dei saldi”, perché “le maggiori entrate potranno essere destinate fino al 50% alla riduzione degli interventi inerenti, gli obiettivi di contenimento della spesa dei ministeri e degli enti territoriali”.

Studi di settore. Il giro di vite sugli studi di settore frutterà 823,5 milioni di euro. In particolare, spiega la Relazione, 31,5 milioni nel 2011; 330 nel 2012; 231 rispettivamente nel 2013 e 2014. “Su circa 700.000 operatori economici non congrui – si legge – anche a seguito di adeguamento, si ritiene plausibile che almeno il 10% vari il proprio comportamento a seguito della modifica. Ci saranno, quindi, almeno 70.000 soggetti in più rispetto a quanto accadrebbe in assenza della modifica legislativa, che risulteranno congrui alle risultanze degli studi di settore”. Nel 2009 la platea dei soggetti “non normali è risultata di circa 670.000 soggetti. La possibilita’ di intervenire anno per anno dovrebbe comportare, prudenzialmente, un incremento dei ricavi e dei compensi attesi per almeno 300.000 soggetti”.

Aumento dell’età pensionabile delle donne. L’aumento graduale a 65 anni dell’età delle donne per il pensionamento di vecchiaia nel settore privato frutterà un risparmio complessivo di 4 miliardi di euro in 5 anni, dal 2017 al 2021. L’aumento dell’età partirà dal primo gennaio 2016 e prevede l’allungamento di un mese nei requisiti anagrafici necessari per accedere alla pensione. L’incremento salirà di 2 mesi nel 2017 (3 rispetto al 2016); di 3 mesi nel 2018 (6 mesi rispetto al 2016); di 4 nel 2019 (di 10 mesi rispetto al 2016); di 5 mesi nel nel 2020 (di 15 mesi se rapportato al 2016) e di 6 mesi (di 21 mesi se rapportata al 2016). Dal 2021 al 2007, a regime, incremento resterà di 6 mesi. Per il 2028 l’aumento si ridurrà a tre mesi. Al termine del processo, la differenza con il vecchio regime porterà ad un aumento dell’età di pensionamento per le donne di 60 mesi, 5 anni. Dal punto di vista dei risparmi la Relazione del governo stima economie pari a 112 milioni di euro nel 2017; 320 nel 2018; 565 nel 2019; 1,180 miliardi nel 2020 e 1,185nel 2021.

Pensioni degli insegnanti. Slitta la finestra di pensione per circa 15-17.000 insegnanti. “La disposizione – si legge nella Relazione tecnica – è diretta ad armonizzare le regole di decorrenza del pensionamento del settore della scuola (sempre escluso dalle misure di posticipo delle decorrenze introdotte via via introdotte con interventi adottati dal 1995 al 2011) a quello degli altri settori produttivi (almeno dodici mesi dalla maturazione dei requisiti), tenendo conto della specificita’ programmatoria del settore per cui comunque l’unica “finestra” di uscita prevista e’ all’inizio dell’anno scolastico o accademico”. Di conseguenza, “coloro che maturano i requisiti in un dato anno possono accedere al pensionamento a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico o accademico successivo”. Dalla disposizione sono esclusi coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2011.

Trasferimenti dei dipendenti pubblici. Dal provvedimento che facilita il trasferimento dei dipendenti pubblici , “per una piu’ razionale allocazione del personale”, sono esclusi i magistrati, precisa la Relazione tecnica.

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