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TUTTE LE BORSE EUROPEE IN CALO SU TIMORE TASSI

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Un insieme di fattori negativi che vanno dai timori per un aumento dei tassi di interesse prima del previsto da parte della Fed, all’ impennata dei petroliferi e alle tensioni geopolitiche, hanno concorso a deprimere le Borse europee che hanno chiuso la giornata in caduta verticale, così come già i mercati asiatici nella notte. Questa mattina la Borsa di Tokyo ha terminato la seduta con un crollo del 4,84%, mentre lo yen è precipitato ai minimi dal settembre scorso, a quota 113,4 (da 112,2 degli ultimi scambi di venerdì scorso a New York), con gli esperti che ora si attendono un’ ulteriore flessione a quota 115 entro fine mese.

Il dollaro, intanto, si rafforza su tutte le principali valute fino a raggiungere i massimi da otto mesi sullo yen, dimostrando di non aver risentito delle minacce di attacchi terroristici contro l’ambasciata americana in Giappone.

Tra i comparti, a guidare i ribassi sono stati i tecnologici (indice Stoxx di settore -3,47%) sul crollo di Ericsson che ha segnato a Stoccolma un calo del 6,1%, i minerari (Stoxx -3,51%), ciclici (Stoxx -3,33%) e gli assicurativi (Stoxx -2,93%) con Allianz che ha lasciato sul terreno un 4,4%. Pioggia di vendite per le compagnie aeree sui timori che il prezzo del petrolio possa compromettere la loro redditività.

Air France guida così i ribassi, cedendo il 6,56%, seguita da British Airways giù del 4,96%, Lufthansa e scesa del 4,39%, Iberia del 3,88% e Alitalia dell’ 1,51%. I prezzi del greggio, comunque, seppure rimangano su livelli record (toccando la quota di 40 dollari venerdì scorso, sui massimi dalla prima guerra del Golfo) sono in discesa, in seguito all’ esortazione rivolta all’ Opec dal ministro saudita del petrolio Ali al-Naimi di aumentare la produzione di almeno 1,5 milioni di barili giornalieri dagli attuali 23,5 milioni.

Tra i farmaceutici (Stoxx -2,05%) la casa farmaceutica e chimica tedesca Bayer ha subito un calo del 3,5%, dopo aver annunciato un utile trimestrale leggermente inferiore rispetto a un anno fa anche se in linea con gli obiettivi indicati lo scorso mese. Maglia nera anche per il leader del mercato dell’ acciaio Arcelor che ha lasciato sul terreno il 5,1%, nonostanteabbia battuto le attese del mercato con i profitti trimestrali, annunciando un miglioramento delle stime e alzando i prezzi dell’ acciaio. Tra i minerari, crollo anche per Bhp che ha chiuso in ribasso del 4,5% sui timori che un rallentamento della crescita possa deprimere la domanda sui metalli.

Si è aperta con una “doccia fredda”, poi, la settimana a Piazza Affari. Un calo, commentano gli operatori, che non ha una spiegazione nel listino italiano ma si allinea alla complessiva discesa dei mercati europei. Il Mibtel ha perso il 2,07% a 20.311 punti, il Mib30 il 2,18% a 27.219 punti. Pesante anche il Nuovo Mercato con il Numtel in ribasso del 3,44% a 1.431 punti. Scambi per 3.300 milioni di euro. Telecom ha perso il 2,86% a 2,51 euro e Tim il 2,02% a 4,6 euro. Pesante anche Ti Media (-2,45% a 0,31 euro). Scivolone per Pirelli&C (-3,74% a 0,79 euro) in attesa dei risultati trimestrali e dell’assemblea in calendario domani.

Ha contenuto il calo Pirelli Re (-0,91% a 29,45 euro) dopo i dati del trimestre positivi e in linea con le attese. Tra i media, Seat ha perso il 2,16% a 0,34 euro, Mondadori l’ 1,85 a 7,75 euro, Rcs il 2,70% a 3,1 euro, Mediaset il 2,85% a 8,96 euro, Classeditori il 3,99% a 1,75 euro. Tra i tecnologici Stm ha lasciato il 2,81% a 17,77 euro.

Nella bufera del Mib30 ha invece tenuto Fiat (invariata a 5,62 euro), mentre tra le banche Intesa ha perso l’1,22% a 2,68 euro, Unicredit l’1,37% a 3,82 euro, Capitalia il 2,22% a 2,15 euro, Bnl il 2,51% a 1,78 euro. Tra gli assicurativi Generali ha lasciato l’1,86% a 21,13 euro. Senza resistenza anche il settore energia con Eni in ribasso del 2,72% a 16,53 euro. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse europee in chiusura di seduta. – Londra -2,29% – Parigi -2,73% – Francoforte -2,85% – Milano -2,18% – Madrid -2,64% – Amsterdam -2,52% – Stoccolma -3,57% – Zurigo -3,19%.