(Teleborsa) – “L’aumento delle presenze turistico-alberghiere registrate a settembre, rispetto allo stesso periodo del 2009, rappresenta per le imprese ricettive italiane una importante boccata d’ossigeno, mentre sul fronte dell’occupazione della forza lavoro continua a registrarsi un più che preoccupante calo dei nostri collaboratori, spia inequivocabile di una complessa e complicata quadratura dei conti delle aziende”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione (l’inchiesta è stata svolta dal 1° al 5 ottobre, intervistando con metodologia internet 1.133 imprese ricettive, distribuite a campione sull’intero territorio nazionale). “I numeri indicano un incremento del 2% di pernottamenti nel mese di settembre, tra italiani e stranieri (rispetto al settembre 2009) -aggiunge Bocca- che in ragione d’anno porta il risultato complessivo da gennaio a settembre (rispetto a gennaio/settembre 2009) ad un modestissimo +0,2% di presenze, risultato che meglio di qualsiasi altro dato segnala la situazione di stagnazione nella quale si trova il turismo italiano. “Guardando infine ai risultati del nostro osservatorio relativi ai lavoratori, verifichiamo come l’occupazione tra i nostri collaboratori abbia purtroppo subito sempre a settembre un calo del 4,3% per quelli a tempo indeterminato ed un -0,6% tra quelli a tempo determinato, generando da gennaio a settembre una perdita complessiva del 2,6% (rispetto a gennaio/settembre 2009), in ragione di un -3,6% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -1,2% di lavoratori a tempo determinato. “Alla luce di questi numeri -conclude il Presidente degli Albergatori italiani- è facile confermare, purtroppo, un importante calo dei fatturati delle imprese, costrette peraltro a tenere basse le tariffe a causa della recessione mondiale ed a perseverare in una obbligata logica di taglio dei costi del personale, per la quale rivolgiamo un appello al Governo affinché prenda in esame questa problematica, che alla lunga potrebbe rischiare la dequalificazione del nostro sistema turistico senza il varo di misure ad hoc, quali la deducibilità del costo del lavoro nel calcolo dell’Irap al fine di rilanciare la competitività del settore”.
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