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TROPPE GIACCHE PER MR. GREENSPAN

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Alan Greenspan e’ stato onnipresente nella guida della politica economica americana sull’onda degli attacchi terroristici che hanno sconvolto l’America.

Ha tagliato i tassi di interesse aiutando Wall Street a riprendere la sua corsa, ha modellato il piano di tagli fiscali sviluppato dal Congresso e sta valutando quali compagnie aeree meritino prestiti agevolati del governo.

Qualcuno comincia a pensare che questa espansione del ruolo del Presidente della FED possa allontanarlo dalle sue responsabilita’ di banchiere centrale. Le critiche arrivano da membri del Congresso e da analisti esterni al governo.

Il rischio secondo queste critiche e’ che un attivismo di Greenspan, che occupa un posto non suffragato da un mandato degli elettori, possa mettere in pericolo l’indipendenza della Banca Centrale.

Mr. Greenspan gode ancora di un largo e profondo consenso sia da parte dei repubblicani che da quello dei democratici. Il suo ruolo di guida, in un momento di difficolta’ in cui la squadra economica del presidente Bush non aveva ancora dimostrato la sua esperienza, e’ stato molto apprezzato.

Tuttavia le critiche non mancano. In una recente intervista, il senatore repubblicano Jim Bunning ha detto che esiste la reale sensazione che la stella di Mr. Greenspan si stia offuscando. “Non e’ stato eletto e non riporta a nessuno – e scherzando ha aggiunto – al punto a cui siamo arrivati mi stupisce di non averlo visto a fianco di Giuliani per coordinare gli aiuti al World Trade Center”.

Qualcuno e’ addirittura andato oltre. Un economista di Washington, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto che l’unico lavoro che non si e’ voluto affidare a Greenspan negli ultimi tempi e’ stato quello di fissare gli obiettivi da colpire in Afghanistan.

Il presidente della FED sembra comunque continuare per la sua strada. Quando recentemente il Congresso ha chiesto il suo aiuto per identificare le linee aeree da aiutare, ha fatto notare che un suo intervento sarebbe stato percepito come una scelta di parte. “Un ruolo, questo, che va contro la mia convinzione che il business va lasciato governare alle forze del mercato” ha aggiunto.

Pressato dalla Casa Bianca e dal Congresso, Greenspan ha dovuto cedere ad un compromesso, accettando di nominare un suo rappresentante nel consiglio responsabile degli aiuti in questione. “Conoscendolo credo che abbia lottato per non farlo” ha riferito Mr Leach, repubblicano dell’ Iowa.