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TRONCHETTI
PARTE DA OLIMPIA

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«Quando si sbloccheranno le trattative in Olimpia si potrà partire con l´operazione Telecom-Tim». La previsione è di un banchiere vicino a uno dei soci della finanziaria che controlla il 17% della società telefonica. E la trattativa riguarda un aumento di capitale per circa 1 miliardo di euro, necessario a riportare la quota di possesso al 15-16% dopo la “diluizione” conseguente alla fusione Telecom-Tim.

La negoziazione è in corso già da qualche settimana, ma non tutti i soci sono d´accordo e il tempo stringe. «Si può partire tra un giorno, dieci giorni o tra un mese», aggiunge il banchiere.

Il mercato, dopo le indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi, ha dimostrato di apprezzare l´operazione di accorciamento della catena societaria. La fusione Telecom-Tim, nelle intenzioni di Marco Tronchetti Provera, presenta diversi vantaggi e quasi nessuna controindicazione. La quotazione di Borsa della nuova società è destinata a crescere e ad avvicinarsi al valore di carico a cui le azioni sono iscritte nel bilancio di Olimpia, pari a 5,2 euro.

In seguito all´operazione, che prevede un´Opas di Telecom su Tim con un esborso per cassa fino a 10 miliardi di euro, l´indebitamento della società fusa salirà a circa 40 miliardi, soglia che permette di sfruttare l´effetto leva e al contempo non subire un declassamento da parte delle agenzie di rating. Il fatto di aver tenuto volutamente compressa Tim negli ultimi 18 mesi permette oggi a Tronchetti di procedere con un´operazione market friendly. Ma bisognerà vedere se il mercato manderà giù il boccone.

Per sbloccare Olimpia, Pirelli ha messo in vendita il settore cavi contando di ricavare circa 1 miliardo da investire a valle in Olimpia o direttamente in Telecom se le trattative nella holding non arrivassero a una conclusione. A non voler aprire il borsellino potrebbe essere la Hopa di Emilio Gnutti, nonostante le dichiarazioni concilianti di ieri. «Io non conosco i termini – ha affermato il finanziere bresciano – siamo pienamente soddisfatti dell´operato di Tronchetti Provera e con lui siamo in piena sintonia. Non ci siamo ancora sentiti, quando deciderà di fare qualcosa, se lo farà, ci sentiremo».

Dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, dal momento che le trattative sono già avviate e si sono arenate proprio sui 160 milioni che Hopa è chiamata a versare. «Noi saremmo certamente disponibili – ha precisato Gnutti – come lo siamo sempre stati, laddove questo aumento ci fosse». Ma Hopa, con un´eventuale opposizione all´aumento di capitale, potrebbe chiedere di essere liquidata con una parte di azioni Telecom e il pro quota di debiti incassando anche un premio.

Diversa ma non meno complessa la situazione del socio Edizione Holding. A Ponzano Veneto di certo non mancano i soldi ma le diversità di vedute tra Gilberto e Luciano Benetton stanno creando qualche problema. Luciano non è mai stato favorevole all´investimento in Telecom, che tra l´altro non ha ancora prodotto alcun ritorno. E ora alla richiesta di nuovi investimenti avrebbe tirato il freno.

Infine le banche azioniste, Unicredit e Intesa, dovrebbero essere disponibili a seguire l´aumento a patto che anche il nuovo investimento sia privo di rischi (coperti dal put). Tronchetti Provera punta sul fatto che una rivalutazione del titolo Telecom-Tim avvicinerà i valori a cui le banche possono essere rimborsate rendendole più morbide in una futura trattativa per rinegoziare la scadenza dell´autunno 2006.