TRICHET TERREMOTA IL MERCATO FINANZIARIO

di Redazione Wall Street Italia
6 Giugno 2008 10:11

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(WSI) – Negli Usa l’attenzione è focalizzata sui dati sul mercato del lavoro dopo il forte peggioramento della percezione da parte dei consumatori emersa dai dati sui relativi indici di fiducia.

Tassi di interesse: in area Euro le dichiarazioni a sorpresa di Trichet relative ad un possibile rialzo dei tassi a luglio, hanno invertito la curva dei rendimenti, portando in mattinata lo spread sul 2-10 anni a -29 pb. Il tasso a due anni si è infatti portato oltre il 4,7%, il massimo da dicembre 2000. Sul monetario il tasso interbancario a 6 mesi ha superato il 5%, registrando il massimo da novembre 2000.

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Il capo della Bce si è mostrato molto preoccupato per il forte rialzo dell’inflazione, evidenziando la necessità di ancorare le aspettative di inflazione nel medio termine. La decisione di ieri di mantenere il tasso di riferimento fermo al 4%, non è stata unanime. Diversi infatti, come indicato da Trichet, sono stati i membri che hanno votato a favore di un rialzo. Sono state riviste le stime di crescita ed inflazione per il 2008 e 2009. Per l’anno in corso il range medio delle previsioni dello staff della Bce si attesta ora all’1,8% dall’1,7% precedente, mentre nel 2009 all’1,5% dall’1,8%.

Più forte il rialzo del valore medio del range delle stime d’inflazione che nel 2008 dovrebbe attestarsi al 3,4% dal 2,9% e nel 2009 al 2,4% dal 2,1%. Al momento riteniamo plausibile un rialzo dei tassi di 25 pb nel mese di luglio, in seguito l’atteso rallentamento della crescita e del prezzo del petrolio ci portano a pensare ad un mantenimento dei tassi fermi per il resto dell’anno, sebbene gli operatori al momento abbiano già quasi completamente prezzato l’ipotesi di un rialzo ulteriore ad ottobre.

La citata forte inversione della curva è verosimilmente emblematica di come gli operatori siano piuttosto timorosi degli effetti sulla crescita dei possibili rialzi ipotizzati, scaricando le pressioni al rialzo sui tassi solo sulla parte fino a 2 anni.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia del favorevole andamento dei listini azionari trainati in buona misura dal forte recupero del comparto energetico. Sul fronte macro nel primo trimestre il tasso di morosità sui mutui nonché la percentuale di pignoramenti ha raggiunto nuovi livelli record. L’anziano membro della Fed Kohn, in un’audizione al Congresso ha sottolineato come nei prossimi trimestri potremmo ancora assistere a svalutazioni bancarie oltre ad un andamento non favorevole degli utili riportati.

Il settore immobiliare infatti non ha ancora raggiunto il fondo dal momento che i prezzi continuano a calare. Ieri S&P ha tagliato di due notch il rating delle compagnie assicuratrici di bond MBIA ed Ambac. Nel frattempo, indiscrezioni di stampa riportano che Lehman potrebbe chiudere l’aumento di capitale la prossima settimana su livelli almeno pari a 5Mld$, grazie anche all’apporto di fondi pensioni. Sul decennale la resistenza si colloca al 4,06%-4,10%.

Valute: Dollaro in forte deprezzamento dopo le parole di Trichet. Tecnicamente è stato consolidato il supporto in corrispondenza di 1,5450. La successiva resistenza si pone in prossimità di 1,5647, raggiungibile nel caso di dati sul mercato del lavoro Usa deludenti. L’Euro si è apprezzato anche verso lo Yen raggiungendo i massimi del 2008. Adesso il supporto è costituito dal vecchio livello di resistenza 164,50. Le resistenze si collocano a 166 e soprattutto 166,70 circa. Nel frattempo riprende la marcia d’apprezzamento dello Yuan cinese vs Dollaro, tornato in prossimità dei livelli record dopo due sessioni di deprezzamento.

Materie Prime: il forte deprezzamento del Dollaro vs Euro ha favorito le materie prime. Il greggio Wti è tornato intorno ai 128$ salendo di oltre 5$ in un’unica sessione. I metalli industriali hanno invece chiuso piuttosto deboli, guidati dal ribasso del piombo (-3,4%) e zinco (-1,6%). Tra i preziosi in rialzo l’argento (+1,4%), mentre in modo sorprendente l’oro (-0,9%) non ha beneficiato del movimento del Dollaro. Forti rialzi tra gli agricoli con il mais, la soia ed il grano che hanno guadagnato oltre il 4% a causa delle piogge negli Usa che potrebbero danneggiare il raccolto.

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