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TRICHET PRONTO
AD ALZARE I TASSI

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(WSI) –
È in programma oggi la riunione del Consiglio direttivo della Bce, che secondo tutte le previsioni dovrebbe aumentare i tassi di interesse di un quarto di punto, dal 3,25% al 3,50 per cento. Un rialzo che avrà l’effetto di rafforzare l’euro, già adesso su livelli altissimi e vicino al record da due anni contro dollaro.

A differenza però del 2004, quando venne toccato il cambio di 1,35 dollari per un euro, la situazione non sembra spaventare i banchieri di Francoforte, in primis il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. «Inattesa e brutale», era stato il suo commento nel maggio 2004 riguardo all’impennata dell’euro. Il banchiere era evidentemente preoccupato per l’impatto negativo sulle esportazioni delle imprese europee.

Stavolta, invece, la forza della moneta non sembra inquietare, nonostante alcuni governi abbiano più volte chiesto alla banca centrale di frenare la politica monetaria restrittiva e facilitare la crescita con denaro più a buon mercato. «Sarebbe opportuno aprire il dibattito sulla forza dell’euro e sui problemi che sta causando all’export», aveva detto lo scorso 29 novembre il premier francese, Dominique De Villepin, cui ha fatto eco pochi giorni dopo un economista illustre come Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia nel 2001, che in un’intervista aveva detto chiaramente che la Bce «avrebbe fatto bene a preoccuparsi».

Un’evenienza, però, attualmente poco probabile. La Bce appare più interessata a tenere a freno l’inflazione. «L’alta disponibilità di denaro sul mercato e la crescita sostenuta del Pil europeo aumentano il pericolo di un surriscaldamento dei prezzi», ha spiegato Robert Barrie, capo economista della sede londinese di Credit Suisse. Mentre Eric Chaney, economista di Morgan Stanley sempre di stanza a Londra, ha calcolato che la forza dell’euro potrà pesare negativamente sul Pil europeo per circa lo 0,3% nel 2007. Una perdita che potrà comunque essere recuperata grazie alla discesa dei prezzi del petrolio. «L’euro – ha detto Chaney – deve guadagnare ancora il 9% sul dollaro prima di superare la soglia di allarme per la Bce».

E gli analisti di Credit Suisse, Abn Amro e Jp Morgan scommettono sul fatto che la Bce alzerà i tassi fino al 4% nel corso del 2007. Così l’anno prossimo rappresenterà la prima volta, da quando è stato introdotto l’euro, in cui l’Europa e gli Stati Uniti si muoveranno al contrario. La Fed, infatti, ha interrotto quest’estate la sua politica di rialzo dei tassi, nel tentativo di non deprimere i consumi dopo che il Pil ha dato segni di frenata nel terzo trimestre. E nei primi mesi del 2007 il presidente Ben Bernanke dovrebbe limare il costo del denaro, attualmente fermo al 5,25 per cento.

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